Cercate leggendo e troverete meditando; chiamate pregando e vi sarà aperto contemplando.
La lettura, infatti, si incontra per prima come fondamento e, fornita la materia, ci porta alla meditazione. La meditazione ricerca con maggiore attenzione che cosa sia da desiderare e, quasi scavando, trova un tesoro e lo mostra; ma non potendolo raggiungere da sé sola, rimanda alla preghiera. La preghiera, elevandosi con tutte le sue forze verso Dio, impetra il tesoro da desiderarsi, cioè la soavità della contemplazione. La contemplazione, sopraggiungendo, ricompensa il lavoro dei tre precedenti gradi, inebriando l’anima assetata con la rugiada della dolcezza celeste.
Guigo II il Certosino