Eric Adams e il genocidio armeno

Eric Adams

I procuratori federali hanno incriminato il sindaco di New York Eric Adams, riferisce Politico, citando un rapporto del New York Times. Questo caso fa di Adams il primo sindaco di New York ad affrontare accuse penali. Il sindaco durante l’udienza preliminare si è dichiarato “Non colpevole” delle accuse a lui ascritte.

Una delle accuse a suo carico riguarda i finanziamenti alla sua campagna elettorale, un’altra riguarda la “cospirazione” insime al governo turco al fine di ricevere contributi non dichiarati proevenienti da fonti straniere. Nell’ambito delle indagini l’FBI, l’anno scorso, ha perquisito una abitazione di Brooklyn appartenente alla raccolta fondi di Adams.

Gli investigatori federali hanno anche cercato di capire se Adams abbia fatto pressione sul commissario dei vigili del fuoco della città affinché concedesse un certificato di agibilità ad un nuovo edificio che doveva ospitare la sede del Consolato turco, nonostante il primo parere non favorevole della commissione per la sicurezza. Secondo la pubblica accusa Adams avrebbe approfittato della sua posizione politica, poco dopo aver vinto le primarie a sindaco di Brooklyn nel 2021, per fare pressioni sull’allora commissario dei vigili del fuoco Daniel Nigro. Innanzitutto Adams avrebbe incoraggiato Nigro a valutare una richiesta del governo turco di utilizzare l’edificio, che non aveva ancora aperto perché i funzionari dei vigili del fuoco si erano rifiutati di firmare la sicurezza della sua occupazione.

I telefoni di Adams sono stati sequestrati nell’ambito dell’inchiesta, e gli agenti dell’FBI hanno interrogato Nigro come testimone almeno due volte. Anche se quest’ultimo ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni in merito. L’indagine è guidata dal procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York, Damian Williams.

Tra le accuse se ne trova anche una direttamente concernente la Questione Armena.

Pochi giorni prima del Giorno della Memoria del Genocidio Armeno del 2022, un alto funzionario non identificato della diplomazia turca avrebbe ripetutamente chiesto rassicurazioni sul fatto che il sindaco di New York Eric Adams si sarebbe astenuto dal rilasciare dichiarazioni pubbliche in merito al genocidio.

Il 21 aprile 2022, il funzionario turco avrebbe inviato un messaggio ad membro dello staff di Adams, notando che si stava avvicinando il Giorno della Memoria del Genocidio Armeno, e avrebbe ripetutamente chiesto rassicurazioni sul fatto che Adams non avrebbe rilasciato alcuna dichiarazione sul Genocidio Armeno.

Secondo la pubblica accusa e corroborate da indagine e fonti vicine alla comunità armena newyorkese, il sindaco avrebbe “ha preso parte a una cospirazione di lunga data”, che risale al 2014, quando era presidente del distretto cittadino di Brooklyn, secondo Damian Williams, procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York.

L’atto d’accusa sostiene che Adams abbia accettato viaggi gratuiti dalla Turkish Airlines, una compagnia aerea parzialmente di proprietà statale, camere d’albergo di lusso per un valore di oltre 100.000 dollari e contributi illegali alla sua campagna da parte di diverse persone legate al governo turco.

In cambio, sostengono i procuratori, Adams avrebbe usato la sua posizione di sindaco in diverse occasioni per semplificare le azioni del consolato turco a New York city.

Secondo la ricostruzione dell’accusa il funzionario turco, allora console generale della Turchia a New York (la stessa persona che aveva chiesto garanzie sul fatto che non ci fossero dichiarazioni in merito al genocidio armeno) era disperato e voleva aprire al più presto il nuovo consolato, dato che il presidente turco Erdogan sarebbe atterrato a New York quel settembre per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, sostengono i pubblici ministeri.

Sempre secondo l’accusa gran parte degli affari illeciti denunciati nell’atto d’accusa sarebbero stati organizzati da tale Rana Abbasova, originaria dell’Azerbaijan, che ha iniziato come volontaria di Adams a Brooklyn come suo “collegamento con i paesi musulmani dell’Europa orientale”, tra cui la Turchia.

Come riportato da CivilNet, agenzia di stampa armena lo scorso aprile, la Abbasova ha anche organizzato un incontro per il vice ministro degli Esteri dell’Azerbaijan Elnur Mammadov e uno dei suoi lobbisti con sede negli Stati Uniti, Ezra Friedlander, al New York City Hall.

Carlo Coppola