Cristiani in Siria. E’ allarme.
Il colpo di stato in Siria da parte di Hay’at Tahrir Al-Sham (HTS) è stato riscontrato dall’occidente con un atteggiamento di cauto ottimismo quando non di accondiscendenza. Ma l’avvicendamento al potere può farci stare tranquilli e fino a che punto?
In questi giorni, smentendo ogni rosea previsione, Samaan Satme e Helena Khashouf, una coppia di greco-ortodossi, sono stati brutalmente assassinati nella loro abitazione nella zona di al-Jamasliyye. Il caso è passato alle cronache per essere una rapina conclusasi con omicidio, ma le modalità dell’esecuzione, la decapitazione di Samaan, in realtà portano ad altre conclusioni e ad un movente religioso.
Simili omicidi, infatti, si sono già verificati in passato in zona proprio con tali intenti. Per di più, sui social media si è recentemente diffuso un video lanciato da una donna libanese-cristiana che denuncia l’aggressione subita da suo fratello e da sua madre mentre i ribelli (HTS) li minacciavano dicendo loro “voi siete cristiani, andate via, non vi vogliamo qui”.
Per quanto accade, possono quindi dirsi fondate le preoccupazioni per la sopravvivenza delle popolazioni cristiane in Siria. Secondo quanto riportato da NewsBomb.gr il numero dei cristiani “in Siria potrebbe raggiungere anche 1,5 milioni”. Rafael (n.d.r.) “in un’intervista al quotidiano internazionale EuropeanConservative e il giornalista Uzay Bulut hanno rivelato che le città cristiane sono state più volte prese di mira dai jihadisti. Ma le cose sono difficili per il prossimo periodo poiché molti cristiani greco-ortodossi fuggiti da città e villaggi catturati dai jihadisti hanno trovato rifugio nella “Valle dei cristiani/Wadi al-Nasara” in Siria, un tempo controllata dal governo. Ma ora che anche la Valle è caduta nelle mani degli jihadisti con il crollo del governo di Assad, la vita stessa dei cristiani è in pericolo”. Quanto alla situazione “sul campo” in Siria, per quanto riguarda i cristiani? Rafael parla di una situazione tragica poiché due delle più grandi città cristiane sono state evacuate per paura dell’avanzata jihadista. E prosegue “I cristiani in Siria hanno urgente bisogno di aiuto. Per ora sembra che siano ancora vivi, ma l’ultima volta che la città di Aleppo è stata assediata sono stati presi di mira e uccisi. Penso che l’evacuazione e gli aiuti umanitari dovrebbero essere la priorità a questo punto”
Resta il fatto che unico Paese europeo a dichiararsi disponibile ad accogliere i profughi, che si prevedono lasciare la Siria dopo il recente colpo di Stato, è la Grecia il cui Presidente del Consiglio, Mitsotakis, è impegnato in un viaggio in Libano per incontrare le autorità locali.
Paolo Scagliarini