Legittimo e dovuto l’inseguimento dei Carabinieri
Giungono notizie, dall’Ansa e da varie testate giornalistiche, che i Magistrati hanno accertato la legittimità dell’inseguimento operato dalle pattuglie del Nucleo Radiomobile di Milano. Ovvero che si sono attenute a quanto prescritto dall’art. 55 C.P.P., sottolineando giuridicamente che l’inseguimento è un atto dovuto da parte della Polizia Giudiziaria.
Come ho sostenuto di recente nel programma televisivo “Diario del giorno“ andato in onda lo scorso 13 gennaio su Rete 4, è fondamentale sottolineare l’importanza di un’informazione accurata e responsabile, specialmente quando le indagini sono ancora in corso. Le dichiarazioni inesatte o premature da parte di opinionisti e media possono avere conseguenze gravi e inaspettate, alimentando tensioni sociali e reazioni violente da parte di alcune comunità, in particolare, in questa circostanza, di quella straniera e dei giovani dei centri sociali.
È essenziale ricordare che le forze dell’ordine operano per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro origine. Quando le informazioni circolano senza un adeguato riscontro, il rischio è quello di generare un sentimento di ostilità e divisione. Le manifestazioni di protesta poi, sebbene legittime nel loro diritto di esprimere dissentimento, non devono trasformarsi in atti di violenza contro le forze dell’ordine, che si trovano a svolgere il loro compito in un contesto di crescente tensione.
In seguito al caso di Ramy e alle reazioni che ne sono derivate, emerge con chiarezza l’opportunità di rivedere e modificare le normative attuali riguardanti le forze dell’ordine e le situazioni di emergenza. È fondamentale considerare l’introduzione di specifiche fattispecie di reato, come ad esempio il reato di fuga, che potrebbe avere un impatto significativo sulla gestione delle operazioni di polizia e prevedere sanzioni accessorie obbligatorie in caso di aggressione agli operatori di polizia.
Attualmente, la fuga può essere considerata un comportamento pericoloso e, in certi casi, può portare a conseguenze tragiche. Definire legalmente questo comportamento come un reato potrebbe incentivare una maggiore responsabilizzazione da parte dei cittadini e contribuire a un clima di maggiore cooperazione durante le operazioni di polizia.
Natalino Leobono*
*Segretario Generale Aggiunto- Nuovo Sindacato Carabinieri Puglia-