In trincea per la Vita sul fronte toscano

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Il tema della vita e gli interrogativi che pone a chi se li sa porre, è destinato a scuotere, ancora una volta le coscienze. La notizia è che dopo il voto negativo del Consiglio regionale del Veneto, il fine vita torna all’ordine del giorno in Toscana dove la Regione potrebbe approvare una legge sul suicidio medicalmente assistito in seguito ad una proposta di legge popolare promossa dall’Associazione Luca Coscioni. Il Consiglio regionale toscano discuterà la questione lunedì 10 febbraio per metterla ai voti l’11 febbraio, ironia della sorte, Giornata mondiale del malato. Ironia della sorte perché la coincidenza sembrerebbe quasi suggerire ai malati la soluzione finale.

L’iniziativa tende ad ottenere l’autorizzazione per le aziende sanitarie regionali a fornire gratuitamente il supporto tecnico e farmacologico al suicidio che avverrebbe, però, pilatescamente, per auto-somministrazione del farmaco in maniera tale che alcuno possa avere scrupoli di coscienza.

Sull’argomento i vescovi della Toscana, Regione gestita da un’amministrazione di centro-sinistra, hanno preso posizione dichiarando, come riporta l’Agenzia SIR: “Siamo consapevoli che questa proposta di legge assume per molti un valore simbolico, nel senso che si chiede alla Regione Toscana di ‘forzare’ la lentezza della macchina politica statale, chiamata a dare riferimenti legislativi al tema, importantissimo, del fine vita”. “Ci sembra che, in un momento di crisi del sistema sanitario regionale, più che alla redazione di ‘leggi simbolo’, i legislatori debbano dare la precedenza ai progressi possibili nel quadro legislativo attuale, con un rinnovato impegno nelle cure palliative e nella valorizzazione di ogni sforzo di accompagnamento e sostegno alla fragilità”. La vita umana, aggiungono i vescovi, “è un valore assoluto, tutelato anche dalla Costituzione: non esiste un ‘diritto di morire’, ma il diritto di essere curati. Il Sistema sanitario esiste per migliorare le condizioni di vita, non per dare la morte”.

Il tema della vita è però un tema importante, che scende nell’animo di ogni persona e nelle sue convinzioni più profonde, ove non si voglia parlare di fede, ed è quindi del tutto fisiologico che su questo argomento produca una divisione radicale anche a livello politico, anche a livello intrapartitico come accade soprattutto nel PD e nella Lega che, stando all’opposizione, ha lasciato liberi i propri consiglieri di votare secondo coscienza. Ma se un partito lascia libertà di voto su un tema basilare come quello della Vita ci sarebbe da chiedersi su cosa basa i propri valori e la propria azione politica.

Per tanti la questione della vita è una battaglia simbolica, di bandiera, e non una battaglia per la Vita, il che la dice lunga sul concetto che si ha della vita stessa e quindi sugli esseri umani per i quali si legifera.

Paolo Scagliarini