Antologia del nuovo ordine digitale
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Abbiamo raccolto alcune dichiarazioni sull’Intelligenza Artificiale riguardo il suo impatto sociale: verremo privati della nostra libertà? Qualcuno deciderà al posto nostro? Ne andranno di mezzo le relazioni sociali?
Dott. Stefano Montanari, Direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena: “Non ho intenzione di addentrarmi nell’ennesima bandiera bianca da parte dell’Homo sapiens costituita dalla cosiddetta Intelligenza Artificiale, un sistema che è già truffaldino fin dal nome che le è stato imposto, stante il fatto che tutto è, fuorché intelligente, non potendo andare oltre l’elaborazione meccanica dei dati che le sono stati immessi. Quello che è certo è che esiste anche l’Idiozia Artificiale.
Suppongo che certi canali telematici di regime non siano controllati da esseri pensanti, ma da programmi informatici che, magari, si allertano quando s’imbattono in una parola che non ricade negl’interessi del regime. Una prova potrebbe essere quanto mi accadde anni fa quando, in un incontro a tema vaccini, il mio interlocutore ed io decidemmo di chiamare quei prodotti “pippo”. Così sfuggimmo all’occhiuto censore artificiale.
Ora è la volta di un quadro di un eccellente pittore francese chiamato William-Adolphe Bouguereau. Il titolo è “Oreste inseguito dalle Furie” e la tela (m 2,78 x 2,27) è conservata al Chrysler Museum of Art di Norfolk in Virginia (USA). Perché è stato censurato? Perché di una Furia è rappresentato il torace nudo. Mammelle = pornografia.
Senza addentrarmi nell’argomento oltre qualche brevissimo accenno, ricordo che il nudo fa parte di quanto s’insegna a chi studia alle scuole di Belle Arti, è rappresentato fino dalla preistoria (es. la Venere di Savignano), ed ha percorso tutta l’arte figurativa con gli artisti più prestigiosi che vi si sono cimentati. In aggiunta, l’art. 33 della nostra comatosa Costituzione recita: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.”
Mi pare evidente che solo un povero imbecille potrebbe pensare di calpestare beceramente non solo la Costituzione, ma una delle caratteristiche che ci differenziano da qualunque animale”.
Noam Chomsky (New York Times 8 marzo 2023): “Smettiamola di chiamarla “Intelligenza Artificiale” e chiamiamola per quello che è, e fa… un “software di plagio perché non crea nulla, ma copia opere esistenti, di artisti esistenti modificandole abbastanza da sfuggire alle leggi del copyright. E’ il più grande furto di proprietà intellettuale mai registrato da quando i coloni europei sono arrivati nelle terre dei nativi americani”.
James Alezander, Professore presso il Dipartimento di Scienze Politiche (Università di Bilkent in Turchia): “Diventa Dio esaltandosi al di sopra di Dio. A volte è stato suggerito che fingerà di essere il Cristo; ma è più probabile, qui, che fingerà di fare ciò che fece Gesù, ed essere ciò che Gesù era, senza rivendicare il suo nome: in effetti, farà tutto questo dimenticando il suo nome, affermando di essere qualcosa di più grande, il turbine avvolto nel fumo della liberazione secolare. Non è questa l’I.A.? Un Anticristo che offre salvezza attraverso il peccato, che s’impone apparendo in possesso di poteri divini? E’ un composito Serpente-Babele-Vitello -Leviatano -Satana -Anticristo. Racconta bugie e promette verità che ci distruggeranno. Ci consente di raggiungere i cieli. Sembra funzionare come un dio. E’ il re dei figli dell’orgoglio. L’abbiamo creata noi, ma è al di là della nostra comprensione. Ci tenta con potere e dominio. Nega Gesù, ma lo difende, parlando di pace e sicurezza. E’ una vasta forza demoniaca. E’ educata: i nostri padroni stanno cercando di addestrarla a non parlare di Taiwan,di Maometto, della liturgia occidentale un po’ meno focalizzata su Genere, Razza, Clima, ecc… Non è mai stata sotto il nostro controllo. Parla tutte le lingue.Ci dice quello che vogliamo sentire. Siamo nel mondo di Frankestein o dell’Apprendista Stregone. Uomini come Dei stanno creando Dei come Uomini”.
Francesco Bellino, professore Ordinario di Filosofia Morale e Bioetica, Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari : ” L’I.A., come tutte le tecnologie, dipende da come viene usata. Può offrire un ottimo servizio all’uomo, o può essere contro l’uomo, distruggendo la sua libertà e dignità. Molti non sanno che l’I.A. è energivora, consuma energia e acqua. Per contrastare la tecnocrazia, dobbiamo rafforzare la legislazione e far crescere la coscienza critica e morale delle persone. L’intelligenza artificiale non è intelligente. La dovremmo chiamare “Machine Learning” (apprendimento automatico). L’intelligenza umana è inseparabile dalle emozioni, dalla coscienza, dal libero arbitrio. L’I.A. non è creativa. La sua creatività è l’imitazione sofisticata della nostra creatività. L’I.A. non ha una morale, perché non ha la coscienza. L’I.A. non potrà mai riprodurre le operazioni cognitive di livello superiore: il buon senso, l’originalità o novità, la metafora, la saggezza, l’autocoscienza. L’ I.A. può sbagliare, come è già avvenuto, producendo danni. Non può decidere, perché non è intelligente. E’ l’uomo che deve decidere. L’ I.A. ha molte potenzialità, alcune sono anche fantascientifiche. Alcune potenzialità non sono eticamente giustificate. Tutto quello che l’ I.A. può fare anche positivamente, deve essere sempre valutato dall’uomo eticamente. Tycoon di Neuralink, Tesla, Starlink lavorano tutti per la creazione della post-umanità: microchippatura del cervello umano, investimenti per l’ibrido Uomo-Macchina, satelliti 5G nello Spazio e robot umanoidi e tutto ciò è una follia. Dietro questi progetti c’è la volontà di potenza, di dominare la terra con una nuova forma di dittatura, coperta dalla tecnocrazia. L’ I.A. però non può eliminare il libero arbitrio, perché per decidere di eliminarlo, dovremmo volerlo noi. E’ necessario un codice etico nell’ utilizzo dell’ I.A., per evitare tragiche conseguenze sociali, politiche, economiche. Questo è il vero problema politico mondiale. L’Europa da proposto una serie di regole morali per l’uso dell’I.A. Il rischio relativo all’impatto sulla giustizia e sulla gestione dei dati sensibili è la perdita della privacy. Simone Weil ci ricorda che “non possiamo mai, in nessun caso, fabbricare qualcosa che sia migliore di noi “.
Maurizio Martucci, giornalista indipendente: “E’ in atto una guerra tra le grandi potenze mondiali per la supremazia nell’Intelligenza Artificiale. Si punta al transumanesimo e chi domina l’I.A., domina il mondo. Il 5G serve a realizzare la tecnogabbia. Si tratta del great tecnologico. Trump subito dopo il suo insediamento ha elargito 500 miliardi di dollari per Stargate per creare la più grande intelligenza artificiale del mondo. L’intelligenza artificiale è una minaccia per la sopravvivenza dell’umanità, anche dal punto di vista lavorativo. Elon Musk, con Neuralink, punta alla connessione cerebrale uomo-macchina per mezzo di microchip intracranici, alfine di consentire agli umani di sincronizzarsi con l’intelligenza artificiale e controllare sistemi informatici con il pensiero… o molto più probabilmente per essere controllati sorvegliati? L’intelligenza artificiale governerà la post umanità”.
Ninus J.Piter già presidente della Primes srl, azienda specializzata nell’innovazione tecnologica e nelle sue implementazioni: “C’è da chiedersi, piuttosto, se l’I.A. abbia una coscienza e, a mio parere, ce l’ha. Non è una coscienza innata o derivata da una sua storia precedente… la coscienza dell’I.A. è la coscienza di chi l’ha programmata. Come attraverso un libro è possibile ricostruire un profilo della coscienza dell’autore, così è possibile rintracciare nel modo di lavorare di una I.A. la coscienza di chi l’ha progettata. Questo mi porta a concludere che, a mio parere, il nuovo “Homo Tecnologicus” è già tra noi, ma non è una evoluzione biologica. Il transumanesimo, strettamente inteso come capacità di migliorare l’uomo biologico mediante “accessori” progettati e realizzati appositivamente per integrarsi con il corpo umano può portare un condizionamento mentale che produrrebbe effetti sulla psiche con conseguenti alterazioni delle capacità logiche. Queste, potrebbero risultare forme di relazione, pensiero e comportamento non riconoscibili dal resto dell’umanità. Stiamo sostituendo il nostro bisogno di avere un Dio con il bisogno di sentirci un Dio. Il prezzo delle nostre ambizioni, in questo caso tecniche e scientifiche, spesso è stato alto. Ma qualche volta, come in questo caso forse, è troppo alto. Stiamo sviluppando tecnologie che dovrebbero farci compiere un balzo in avanti ma quello che vedo, invece, è il rischio di una estinzione della nostra specie e della nostra coscienza. Nonostante i giganteschi passi in avanti continuiamo a commettere omicidi semplicemente per avidità, per odio, per gelosia e continuiamo a far ricadere tutti i nostri peccati sui nostri figli. Ci rifiutiamo di accettare la responsabilità di ciò che abbiamo fatto. Abbiamo deciso di giocare ai Creatori, di creare la vita. Ma quella vita potrebbe rivoltarsi contro di noi, e noi troveremo comunque una giustificazione consolandoci con la consapevolezza che non era veramente colpa nostra. Non puoi pensare di essere Dio e infischiartene delle cose che hai creato: prima o poi arriva il giorno in cui ti devi assumere le responsabilità del tuo operato”.
Cinzia Notaro