Bari. Un parco per dimenticare la Fibronit e rinascere

Fibronit da fabbrica della morte del 1935 a Parco della Rinascita del 2025. I 90 anni di una triste storia con un lieto fine.
Lunedì 7 aprile 2025. Con un incontro con la stampa indetto dal sindaco di Bari, Leccese, dal Presidente della Regione Puglia, Emiliano e dal comitato Cittadino Fibronit, si è dato il via al lavoro di realizzazione del Parco della Rinascita sul suolo ex-Fibronit.
Il complesso industriale della Fibronit, di proprietà dell’omonima Società per azioni Cementifera, fu edificato a Bari nel 1935, su un’area di 100.000 mq, all’incrocio di tre grandi quartieri: Madonnella, Japigia e San Pasquale.
La fabbrica nella quale al principio lavoravano circa quattrocento operai, produceva manufatti per l’edilizia in fibrocemento, composto di cemento e amianto più conosciuto come eternit, dal nome dell’azienda che l’aveva brevettato e ne aveva registrato il marchio. Conosciuto per le sue proprietà di resistenza al calore e flessibilità, nonché per le sue caratteristiche fonoassorbenti, purtroppo, questo materiale trovò un impiego sempre più ampio nel dopoguerra e negli anni del boom economico. Nel 1946 fu aperto un secondo reparto della fabbrica, quello dei “pezzi speciali”; successivamente, alla fine degli anni cinquanta, entrò in funzione il reparto della produzione di tubi. Fino agli anni settanta non si era a conoscenza della pericolosità delle fibre di amianto. I lavoratori erano esposti ad elevate concentrazioni di fibre, soprattutto nelle fasi di svuotamento e sbattitura dei sacchi, molazzatura, tornitura e taglio.
Fu solo negli anni Settanta, che emerse un dibattito sempre più acceso sulle conseguenze per la salute del lavoro a contatto con l’eternit. Nel 1972 gli operai ottennero l’intervento del Ministero del Lavoro e la disponibilità del Consiglio comunale ad istituire un’indagine ufficiale, con l’ausilio dell’Istituto di Medicina del Lavoro.
Dagli studi condotti fu riscontrato che i casi di mesotelioma pleurico erano particolarmente elevati tra gli operai e gli abitanti della “zona rossa” che comprendeva i tre quartieri che si trovavano entro un chilometro in linea d’area con la fabbrica.
In seguito, nel 1974 ci fu un’azione legale contro la Fibronit, promossa da sindacati, patronati e da 128 lavoratori. E da quel momento divenne chiaro che la questione salute e quella ambientale non potevano più essere ignorate.
Nel 1985 la Fibronit chiuse per elevato impatto sanitario e ambientale.
Dopo i primi interventi di copertura del fibrocemento nel 1992 ed il sequestro dell’area nel 1995, nacque nel 1997 il Comitato Cittadino Fibronit.
Il Comitato si batteva per la messa in sicurezza e l’inedificabilità dell’area, nonché per la conversione della fabbrica in un parco, denominato “Parco della Rinascita”. Fu solo tra il 2005 e il 2007 che venne effettuata una messa in sicurezza di emergenza. Dopo il blocco nel 2011 del “Parco della Rinascita” per il ricorso al Tar da parte delle ditte partecipanti alla gara d’appalto dei lavori di messa in sicurezza definitiva, nell’ottobre 2016 furono avviate le operazioni di demolizione dei capannoni.
La bonifica avvenne all’interno di tensostrutture di confinamento necessarie a evitare la dispersione nell’aria di fibre in amianto e il completamento della bonifica fu terminato nel 2018.
Dopo anni di impegno sociale e del Comitato cittadino che ha visto protagonista l’assessore comunale all’ambiente del Comune di Bari, Maria Maugeri, si è giunti finalmente all’avvio del progetto del “Parco della Rinascita”, per il quale il Comune ha ottenuto 11 milioni di euro dai fondi PNRR, ai quali si sono aggiunti altri tre milioni e mezzo dalla Regione.
Oggi finalmente parte questo progetto, esso prevede principalmente la realizzazione di spazi per bambini, aree concerti, spazi per lo sport.
Sarà costruito un ponte per collegare il parco con via Amendola. Verranno allestite anche strutture per eventi culturali e un’area museo.
Ci saranno tantissime aree di forestazione urbana, esse saranno interessate da 1300 alberi giovani e 451 alberi già grandi tipici del paesaggio pugliese. Il Comune di Bari prevede la prima piantumazione durante i giorni dedicati al Santo di Bari, San Nicola, a maggio.
Il Sindaco Leccese, accompagnato dal Parlamentare Europeo Decaro, dall’ex governatore Vendola e dal Presidente Emiliano ha evidenziato l’importanza di questo progetto partito nel 2000, ricordando tutte le vittime, riconoscendo il merito di questa battaglia vinta alla scomparsa Maria Maugeri e dando appuntamento tra 330 giorni per l’inaugurazione. Non una data casuale, ancora una volta essa coinciderà infatti con i giorni della celebrazione di San Nicola, nel maggio 2026.
Francesco Di Sario