Bartolomeo di Costantinopoli: la guerra in Ucraina crea danni inestimabili per l’ecosistema
Il patriarca ecumenico di Costantinopoli ha divulgato il suo messaggio per la Giornata di preghiera per la Protezione dell’Ambiente Naturale, che si celebra l’1 settembre ribadendo il collegamento tra danni ambientali e mancato rispetto dei diritti umani evidenziando che all’”invasione della Russia in Ucraina, è associata a un’orribile devastazione ecologica”. Il suo invito a fermare la guerra e instaurare un accordo leale.
Il patriarca ha precisato che “l’inquinamento dell’atmosfera, dell’acqua e della terra a causa dei bombardamenti, il rischio di olocausto nucleare, l’emissione di radiazioni pericolose dalle centrali nucleari che producono energia elettrica, le polveri cancerogene prodotte dall’esplosione degli edifici, la distruzione delle foreste e l’esaurimento delle proprietà agricole coltivabili: tutto ciò testimonia che il popolo e l’ecosistema dell’Ucraina hanno subito e continuano a subire perdite incalcolabili”. E ha replicato con fermezza: “Ogni atto di guerra è anche una guerra contro la creazione, in quanto rappresenta una grave minaccia per l’ambiente naturale”. La sua esortazione affinché gli effetti della crisi ecologica siano fronteggiati principalmente sul piano dei diritti umani. “È evidente che questi diritti in tutti i loro aspetti e dimensioni, costituiscono un’unità indivisa e che la loro tutela è inscindibile”.
Bartolomeo ha poi specificato che l’impegno elargito dalla Chiesa per creare una totale coscienza in questi ambiti “non è semplicemente un’attività aggiuntiva”, ma è espressione e attuazione fondamentale che nasce della Santa Eucaristia, ricordando le parole del Metropolita Giovanni di Pergamo: “Nella Divina Liturgia, il mondo naturale e materiale, insieme a tutti i sensi, partecipano a un’unità inseparabile. Non c’è antitesi tra soggetto e realtà oggettiva, non c’è una posizione di conquista della mente umana sul mondo circostante. Questo mondo non esiste contro, non è un oggetto dell’uomo, ma viene assunto e messo in comunione. La Santa Comunione non è solo la nostra unione con Dio e con gli altri, ma anche l’assunzione del cibo, l’accettazione e l’apprezzamento dell’ambiente naturale, l’incorporazione e non il semplice consumo della materia”.
Diac. Antonio Calisi