Germano di Costantinopoli. Storia ecclesiastica e contemplazione mistica

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Quale migliore recensione può essere la pubblicazione della perfazione all’ultima opera del nostro collaboratore diacono Antonio Calisi, scritta da mons. Oliviero, Vescovo di Lungro? Un testo che apre alla meditazione, il cui acquisto suggeriamo volentieri ai nostri amici: https://www.amazon.it/ecclesiastica-contemplazione-mistica-Germano-Costantinopoli-ebook/dp/B08JZ81M3H/ref=sr_1_1?dchild=1&qid=1602002299&refinements=p_27%3AA.+Calisi&s=books&sr=1-1

Ho accolto da subito la richiesta di Antonio Calisi, diacono della nostra Eparchia, di scrivere una Prefazione a questo suo lavoro, rivolto ai «cultori della tradizione bizantina», in cui viene presentato un Saggio Introduttivo alla Storia Ecclesiastica e contemplazione mistica di Germano di Costantinopoli, il cui testo in italiano e in greco viene presentato all’interno del volume.

La traduzione di Calisi in italiano del commento del patriarca Germano – un commento alla divina liturgia che circolò in ambito ecclesiastico bizantino per molto tempo, tanto da essere inserito nella prima edizione stampata a Roma nel 1526 delle tre liturgie di san Giovanni Crisostomo, di san Basilio il Grande e dei Presantificati – costituisce, ad oggi, l’unica opportunità per il lettore di accedere a quest’opera in lingua italiana. Per questo siamo grati al Signore.

Il commento di Germano, patriarca di Costantinopoli dal 715 al 730, «mostra come i bizantini hanno inteso la liturgia per gran parte della loro storia» e rappresenta «un documento molto importante per la storia della liturgia poiché si preoccupa di realizzare per i fedeli una illustrazione spirituale e dottrinale dei simboli liturgici e del mistero eucaristico».

Prima di presentare il testo greco con traduzione in italiano, e dopo aver tratteggiato la vita di san Germano di Costantinopoli, conoscitore delle Scritture e proficuo scrittore, andando ad indagare anche le opere di sicura attribuzione, l’autore fa un excursus sulla storia della redazione del testo e delle successive versioni, per giungere, infine, a partire dal testo di Germano e dagli studi di Taft, ad analizzare le parti della divina liturgia nella sua lettura sia storicizzante che allegorica.

Benedetto XVI, in una Udienza Generale del 29 aprile 2009 soffermandosi sulla figura di Germano di Costantinopoli, sottolineava come egli fosse «uno di coloro che hanno contribuito molto nel tener viva questa convinzione, cioè che bellezza della parola, del linguaggio e bellezza dell’edificio e della musica devono coincidere». Il papa emerito, in quella stessa occasione, aveva evidenziato come Germano di Costantinopoli fosse depositario, per i cristiani di oggi, di tre messaggi importanti: dobbiamo imparare a percepire «una certa visibilità di Dio nel mondo, nella Chiesa»; inoltre siamo chiamati a «Celebrare la liturgia nella consapevolezza della presenza di Dio, con quella dignità e bellezza che ne faccia vedere un poco lo splendore»; infine, proprio come fece Germano, siamo invitati ad amare la Chiesa: «Proprio a proposito della Chiesa, noi uomini siamo portati a vedere soprattutto i peccati, il negativo; ma con l’aiuto della fede, che ci rende capaci di vedere in modo autentico, possiamo anche, oggi e sempre, riscoprire in essa la bellezza divina. È nella Chiesa che Dio si fa presente… Nella Chiesa Dio parla con noi, nella Chiesa “Dio passeggia con noi”, come dice San Germano. Nella Chiesa riceviamo il perdono di Dio e impariamo a perdonare».

L’Eparchia di Lungro, realtà ecclesiale di tradizione bizantina in piena comunione con il successore di Pietro, ha il compito di rendere partecipe l’Occidente latino delle bellezze dell’Oriente cristiano, nella prospettiva di creare occasioni di dialogo e di mutuo arricchimento. A tale scopo si rivela pienamente l’utilità del lavoro di Antonio Calisi, per coloro che vogliono accedere ad una prima conoscenza delle varie parti della liturgia orientale di tradizione bizantina, con la consapevolezza che l’argomento andrebbe trattato con maggiore approfondimento e con la continua sfida di sapersi rendere comprensibile, nel linguaggio e nello sforzo ermeneutico, all’uomo di oggi.

Nella divina liturgia – azione di grazie e rendimento di lode che celebriamo in vista dell’incontro faccia a faccia con Dio Padre, nel Figlio, per lo Spirito Santo – siamo immersi nella bellezza che trasuda dalla esperienza di salvezza che, nella celebrazione eucaristica, ciascun figlio di Dio fa. I luoghi, i celebranti, i colori, i profumi, le parole e i suoni, secondo la concezione di Massimo il Confessore per cui vi è un vincolo indissolubile tra Eucaristia e Regno, sono già ora pregustazione di ciò che sarà nell’eschaton: è in questa ottica che l’eucaristia è l’effetto del regno futuro.

Ciascun uomo in cammino può sempre meglio adoperarsi per saper essere presente, con una sempre maggiore consapevolezza, alla vita di fede e alla vita liturgica. Un contributo come quello donatoci dal diacono Antonio Calisi costituisce un bel tassello nel vasto mosaico delle ricchezze dello studio della teologia orientale. Esorto alla lettura di questo testo che, seppure potrebbe sembrare poco accessibile ad alcuni nella introduzione per il linguaggio tecnico utilizzato, costituisce una preziosa opportunità per quanti vogliono sempre più prendere contatto e avvicinarsi al mondo della teologia e della liturgia bizantina. Con l’auspicio che sempre più, da ogni parte, aumenti l’interesse verso l’Oriente cristiano e si attivino processi di studio per un recupero di testi che, soprattutto, possano essere donati al popolo di Dio, in maniera immediata a chiara, per una sempre maggiore formazione liturgica, spirituale, teologica e umana.

Lungro, 14 settembre 2020. Esaltazione della preziosa e vivificante Croce

+ Donato Oliverio

Vescovo di Lungro degli Italo-Albanesi dell’Italia Continentale