Il caso Cecilia Sala
La giornalista Cecilia Sala è stata arrestata a Teheran il 19 dicembre 2024. Nonostante fosse entrata in Iran con un regolare visto giornalistico il 12 dicembre, è detenuta senza che accuse specifiche siano rese note.
La pratica dell’arresto arbitrario (o comunque con motivi deboli) di cittadini stranieri da parte dell’Iran, farebbe pensare ad un metodo adottato al fine di ottenere favori da parte degli Stati della nazionalità di appartenenza dei fermati oppure per arrivare alla liberazione di detenuti iraniani all’estero.
Un esempio significativo potrebbe essere l’arresto di Giulio Regeni in Egitto nel 2016. Regeni, uno studente italiano, è stato torturato e ucciso, mentre l’Italia ha chiesto a più riprese e chiede ancora di conoscere la verità e di ottenere giustizia sull’accaduto. In altri casi, come quello di ricercatori o attivisti italiani, le ragioni degli arresti sono state legate a presunti crimini di opinione o a tensioni politiche con i governi locali.
Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, data la delicatezza della situazione, invita però alla prudenza e definisce in ogni caso “inutile” il lasciarsi andare a “dietrologie”, dietrologie che comunque lasciano spazio a delle semplici domande, caro ministro: Non sarà anche questo il ripetersi di un caso Regeni? Questo Governo sarà in grado di far valere la propria autorevolezza politica nei confronti di un Paese che spesso sembra abusare della buona condotta morale che ci distingue?
Come sempre ai posteri l’ardua sentenza.
Giovanni Paradiso