Il conflitto visto da Marco Pizzuti
«Sentire “l’altra campana” è un ottimo esercizio mentale»
Marco Pizzuti, dottore in Legge, ex ufficiale dell’Esercito, scrittore, conferenziere impegnato in molteplici campi, ha lavorato presso le Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica, il Consiglio di Stato. Ha scritto 14 saggi pubblicati in diciannove Paesi.
Recentemente, per le Edizioni il Punto di Incontro di Vicenza ha pubblicato il libro-inchiesta «Attacco All’Europa. L’altra faccia della guerra in Ucraina. Ciò che i media non dicono. Le trame USA per colpire la Russia e destabilizzare il Vecchio Continente»
Dottor Pizzuti, dopo l’apparente guerra fredda USA-URSS, oggi che il Comunismo non domina più la Russia, è in atto il conflitto Russia-Ucraina con quest’ultima appoggiata dall’occidente. Cosa è accaduto?
“La guerra fredda è servita a dividere il mondo intero in due soli blocchi per demolire la miriade di nazioni indipendenti preesistenti e preparare l’avvento di una governance globale. Questo progetto ovviamente era noto solo alla ristretta elite finanziaria internazionale che finanziò la rivoluzione bolscevica e che controllava anche la banca centrale sovietica, la Gospen. Per tutti gli altri la guerra fredda era realmente dettata solo da circostanze non prestabilite e assolutamente imprevedibili. Per comprendere meglio il modus operandi dell’elite, lo studio approfondito della II guerra mondiale è di grande insegnamento. Le armate della Germania nazista infatti, furono realizzate con il sostegno della finanza e delle industrie di Wall Street che in molti casi cambiarono semplicemente nome alle loro filiali in Germania come fece l’IBM che assunse la denominazione mimetica di Dehomag (per fonti e documenti vedi “Biografia non autorizzata della II guerra mondiale”). Senza il carburante sintetico garantito dalla Standard Oil dei Rockefeller (cessione brevetti per ricavare carburante dal carbone bituminoso), le munizioni del colosso chimico Farben (controllato dall’elite finanziaria USA), il supporto elettromeccanico della General Electric (attraverso la controllata AEG), gli autocarri e i motori prodotti dalla Ford Werke di Henry Ford e dalla Opel (controllata dalla General Motors), la Germania non avrebbe avuto i mezzi per scatenare la guerra. Oggi assistiamo allo stesso tipo di contrapposizioni apparenti, o meglio, assolutamente reali ma solo fino ad un certo livello, con ad esempio una Cina ai ferri corti con Washington che nello stesso tempo ha collaborato con il deep state USA per la creazione in laboratorio del Sars cov 2 e le prove generali della prima dittatura sanitaria della storia (per fonti e documenti vedi “Pandemie non autorizzate”). Tutto ciò che viene sperimentato da Pechino, dai lockdown, al controllo dei cittadini con i droni, i lasciapassare elettronico, il riconoscimento facciale e i crediti sociali, poi viene adottato in occidente mostrando così una convergenza di scopi per la popolazione. In tale contesto, tornando alla crisi ucraina, abbiamo due chiavi di lettura: o Putin è una scheggia impazzita e costituisce effettivamente un ostacolo al progetto per il nuovo ordine mondiale, oppure, la guerra con l’Ucraina fa parte di una delle innumerevoli emergenze create a tavolino dall’elite per accelerare la soppressione degli ultimi Stati indipendenti e dare corso al great reset che secondo i suoi piani, deve avvenire entro il 2030. In entrambi i casi, la crisi Ucraina serve al deep state controllato dall’elite finanziaria internazionale per fini di ingegneria sociale e geopolitica”.
Secondo la sua indagine, gli USA hanno voluto colpire la Russia per destabilizzare l’Europa.
“Secondo uno studio statunitense, negli anni ’90 la Russia rischiava di dissolversi a causa della crisi economica e dell’inefficienza dello Stato che non riusciva più a controllare il proprio territorio caduto in mano agli oligarchi e alla criminalità organizzata. L’avvento di Putin al potere ha cambiato il corso della storia e oggi la Russia costituisce nuovamente una potenza economica e militare di ostacolo al nuovo ordine mondiale fondato sulla dissoluzione degli Stati indipendenti e la distruzione della famiglia insieme a ogni riferimento identitario (religioso, etnico, culturale e nazionale), compreso quello umano e biologico (teoria gender, propaganda LGBT e transumanesimo). Lo scopo è creare una società multirazziale completamente divisa e atomizzata al suo interno, senza una famiglia come mattone sociale e baluardo dei valori tradizionali, con individui completamente dipendenti dai media, profilati, manipolati e confusi da controllare in tempo reale con la tecnologia digitale. Il popolo russo, con il suo forte sentimento identitario, nazionalista, religioso e culturale costituisce un ostacolo ai progetti elitari e va annientato. Per farlo si è scelto di dare inizio ad un conflitto che potrebbe avere un’escalation fino ad una III guerra mondiale controllata (ovvero senza l’uso di armi nucleari strategiche e limitata a qualche ordigno atomico tattico a basso potenziale). Lo scopo può essere quello di far massacrare a vicenda il popolo russo e il popolo dell’occidente, rimpiazzarlo con i migranti (piano Kalergi già in corso con gli sbarchi) e poi ricostruire un ‘mondo più sicuro’ senza più guerre guidato da una governance globale che dovrà nascere dalle ceneri degli Stati nazionali additati come motivo di terribili conflitti (lo stesso pretesto che è stato già utilizzato in passato per creare l’ONU e l’Unione Europea).
Sono perfettamente consapevole che un simile scenario è considerato pazzesco ma conoscendo i retroscena più scandalosi della II guerra mondiale e sapendo che solo 4 anni fa sarebbe sembrato pazzesco anche tutto quello che poi è effettivamente successo con la pandemia, non si possono porre limiti alla follia dei davosiani, il cui delirante slogan per il nostro futuro è: ‘non possederai più nulla e sarai felice’.
La prosperità economica raggiunta dall’Europa in tempo di pace costituiva un serio problema perché i singoli Stati stavano sfuggendo al controllo di Washington, il braccio armato del deep state. Gli accordi commerciali con una Russia non allineata ai progetti di Davos, erano talmente stretti che tra qualche anno sarebbero divenuti indissolubili. Per questo motivo, come dimostrato anche dal dossier del premio Pulitzer Seymour Hersh, Biden si è affrettato a ordinare la distruzione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2. La stessa UE è stata creata dal deep state come strumento per abbattere gli Stati nazionali dei popoli europei e controllare più di 500 milioni di persone da un unico centro decisionale. Una tappa fondamentale per arrivare al governo mondiale con piccoli passi alla volta apparentemente scollegati tra loro. Adesso quindi, la UE preme per coinvolgere gli Stati membri nel conflitto ucraino e impoverirli con sanzioni economiche boomerang che come già detto, potrebbero addirittura portare alla distruzione dell’Europa per mezzo di un terzo conflitto mondiale”.
La guerra che gli USA mossero alla Serbia nel 1999 potrebbe essere considerata come l’inizio di una manovra di avvicinamento alla Russia?
“In realtà, la manovra di accerchiamento alla Russia è iniziata già nel 1989, con il crollo del muro di Berlino quando Washington e i suoi vassalli europei promisero in perfetta mala fede, che la Nato non sarebbe avanzata di un pollice ad est e che anzi, il Patto Atlantico, costituito in origine come difesa dalla minaccia di un attacco sovietico, sarebbe stato convertito in uno strumento politico di pace per la collaborazione tra gli Stati europei e l’America senza alcuna esclusione della Russia. Dopo queste vane promesse, la Nato ha piazzato le sue basi militari in quasi tutti gli Stati del vecchio Patto di Varsavia avvicinando minacciosamente i suoi missili verso Mosca. Nello stesso tempo Washington ha iniziato una politica imperialista sempre più aggressiva che a suon di guerre, rivoluzioni colorate e colpi di Stato, ha fatto degli Stati Uniti il principale pericolo per la pace nel mondo”.
Secondo lei, gli USA stanno tentando un golpe in Russia?
“Dalla caduta di Berlino in poi, gli USA hanno speso capitali enormi per finanziare delle Ong in Russia che come hanno già fatto in altri Paesi dell’ex Patto di Varsavia, avevano lo scopo di sovvertire il governo legittimo per sostituirlo con uno filoamericano usando il pretesto della difesa della democrazia e dei diritti umani. La stragrande maggioranza dei russi però è con Putin. Il vero scopo di queste Ong è ben noto al Cremlino ma ciononostante non le ha messe al bando. A parti inverse, gli USA avrebbero subito fatto chiudere e arrestare gli agenti sovversivi delle Ong filorusse sul suo territorio. Un fatto che la dice lunga su chi è più autoritario e democratico tra le due superpotenze”.
Chi vincerà il conflitto?
“La Russia non solo è già di per sé una grande potenza economica e militare con risorse naturali sconfinate, ma ha anche dei temibili alleati come la Cina e perché no, quasi il resto del mondo. La narrazione atlantista mainstream infatti, vuole far credere alla popolazione occidentale che tutte le nazioni sono contro la Russia, che Washington è buonissima e Mosca cattivissima. In realtà, è vero l’esatto opposto, Brasile, Messico, Sudafrica, Etiopia e India che da sola conta 1 miliardo e 400 milioni di abitanti, hanno rifiutato di sanzionare la Russia come molte altre nazioni che nel loro insieme costituiscono una schiacciante maggioranza contro l’arroganza imperialista USA e le menzogne dei media occidentali. In altre parole, la Nato non può vincere questo braccio di ferro”.
A chi conviene oggi una III guerra mondiale?
“Non conviene agli americani e non conviene ai russi o agli europei. Non conviene a nessun popolo ma solo alla ristretta elite di oligarchi dell’alta finanza internazionale che sta portando avanti un progetto per lo scontro fratricida tra gli Stati per portarli alla dissoluzione e creare una governance globale che garantisca un ‘futuro di pace’ (da tradurre con dittatura planetaria). Se scoppierà una III guerra mondiale, succederà quello che è successo anche nella prima e nella seconda: l’elite farà in modo di controllarne le dinamiche: eviterà che si arrivi all’uso delle armi nucleari strategiche perché non conviene neppure agli oligarchi e farà in modo che non verrà colpito nessuno dei suoi interessi. Gli altri, i popoli in guerra invece, ci rimettono tutti, come è sempre stato”.
Tenuto conto che nei primi anni Settanta l’America liberal-conservatrice tradì il legittimo governo cinese di Taiwan per allearsi e fare affari con la Cina comunista di Mao, è ipotizzabile un futuro conflitto USA-CINA?
“Purtroppo non può essere escluso ma solo perché il deep state saprebbe come controllarlo dall’interno dei due Paesi. La Cina oltre ad essere una potenza economica e militare praticamente imbattibile con più di un miliardo e 400 milioni di persone, è letteralmente l’industria del mondo e quasi tutti i sistemi d’arma e di produzione americani, utilizzano componenti prodotti da Pechino. Quindi l’unico scenario di conflitto realmente ipotizzabile è quello di un braccio di ferro limitato nello spazio e nell’escalation militare”.
Perché il suo libro dovrebbe essere letto?
“Il testo è una raccolta dei fatti censurati dai nostri media che si autodefiniscono democratici e pluralisti ma che di plurale hanno solo le innumerevoli testate giornalistiche poiché l’unica opinione possibile è quella dettata dalla Casa Bianca. Sentire “l’altra campana” è un ottimo esercizio mentale per tenere vivo il senso critico e mettere a confronto diverse versioni dei fatti alla faccia della propaganda e del pensiero unico che impera sovrano in occidente. Solo così ci si può formare un’opinione corretta e spero di avere dato un valido contributo affinché questa si avvicini il più possibile alla verità”.