Il matrimonio e la Croce
Così Benedetta Bianchi Porro beatificata nel 2019. La famiglia è la piccola chiesa domestica, che alleva i figli di Dio generosi e misericordiosi con il prossimo.
E’ un embrione, in cui i suoi membri maturano spiritualmente generando amore e attenzione ai bisogni di ciascuno e quindi della società civile. La famiglia offre rifugio e protezione e con la correzione fraterna ognuno cresce nelle virtù perfezionando se stesso.
Ognuno mette a disposizione dell’altro i doni che Dio ha donato a ciascuno di essi per la propria santificazione e per il bene del prossimo. E’ impegnata nelle buone opere conn il buon esempio. Quindi è chiamata a condividere con chi è povero materialmente e spiritualmente anche i propri talenti, oltre che i beni materiali. In famiglia ci si ama rispettandosi, aiutandosi, comprendendosi e cercando sempre il dialogo quando sorgono conflitti. Qui si educano gli uomini di domani. S’insegna che la vera libertà si ha osservando i comandamenti. Ma libertà da che cosa ?Dal peccato che c’impedisce di amare Dio, noi stessi e il prossimo. “Se mi amate dice il Signore – osservate i miei comandamenti” (Giovanni 14,15). Solo così si riceve lo Spirito Santo per poter vincere il mondo tenebroso che porta lontano dalla salvezza. Si apprende che “solo per i meriti di Gesù, del suo sacrificio sulla croce noi siamo salvati e che noi non possiamo comprare con le nostre buone opere la salvezza dall’inferno in cui l’umanità era caduta a causa del peccato di Adamo. Si educa a fare le buone opere di misericordia corporale e spirituale gratuitamente a lode e gloria di Dio, perchè gratuitamente abbiamo ricevuto e liberamente dobbiamo dare, per testimoniare la gratuità dell’amore col quale siamo stati amati dal Signore. E tali buone opere vengono compiute per raggiungere il premio della vita eterna frutto della salvezza gratuita che il Signore ci ha acquistato con il Suo sangue. Questa vita eterna è alimentata dalla grazia che dà sempre gratuitamente il Signore attraverso una vita sacramentale che permette di alimentare la vita spirituale in noi, al fine di vivere secondo lo Spirito, i cui frutti sono: amore, gioia, pace, mitezza….
Tutto questo è possibile solo se facciamo la volontà di Dio e superiamo le prove, le difficoltà che si possono presentare nel matrimonio, in cui i coniugi sono le colonne portanti dell’edificio e devono necessariamente costruire sulla roccia, sulla fede la propria unione con perseveranza senza cadere nella disperazione, consapevoli che l’aiuto divino non tarderà ad arrivare.
Ed ecco perchè è fondamentale la preghiera incessante di lode, ringraziamento e adorazione da parte dei suoi componenti.
Riportiamo una consuetudine croata nel giorno delle nozze, che ci ricorda che quando il cammino sponsale si fa duro dobbiamo ricorrere al Crocifisso.
“Quando una coppia si sposa, il sacerdote non dice loro che hanno trovato la persona perfetta. Al contrario! Invece dice loro: “Hai trovato la tua croce. È una croce da amare, da portare con te, una croce che non è da buttare ma da custodire”.
In Erzegovina, la Croce rappresenta l’amore più grande e il crocifisso è il tesoro della casa.
Quando gli sposi entrano in chiesa il giorno del loro matrimonio, portano con sé un crocifisso. Il prete benedice il crocifisso. Quando arriva il momento di scambiarsi i voti, la sposa mette la mano destra sul crocifisso e lo sposo mette la mano sulla sua, affinché entrambe le mani si uniscano nel crocifisso.
Il sacerdote copre le sue mani con la sua stola mentre si scambiano i loro voti, secondo il rito della Chiesa, di essere fedeli l’uno all’altro, nella gioia e nella tristezza, in malattia e in salute, finché morte non li separi.
Quindi, invece di baciarsi, la sposa e lo sposo baciano il crocifisso. Coloro che assistono alla cerimonia capiscono per lei che se uno di loro lascia l’altro, lui o lei lascia Cristo sulla Croce.
Dopo la cerimonia, gli sposi portano il crocifisso a casa loro e lo mettono in un luogo d’onore. Sarà sempre il punto di riferimento e il luogo della preghiera in famiglia. Nei momenti di difficoltà, la famiglia non si rivolge all’avvocato o allo psichiatra, ma si inginocchiano insieme davanti al crocifisso in cerca dell’aiuto di Gesù Cristo. Si inginocchiano e forse anche piangono e aprono il loro cuore chiedendo perdono al Signore e agli altri. Vanno a dormire con la pace nel cuore perché hanno ricevuto il perdono dell’unico che ha il potere di salvare.
Marito e moglie insegneranno ai loro figli a baciare il crocifisso ogni giorno e a non andare a dormire come pagani, senza prima ringraziare Gesù. Sanno che Gesù li tiene tra le sue braccia e non c’è nulla da temere”. (fonte: Intimidad con Dios Santidad)
Cinzia Notaro