Il ritorno del lupo in Puglia

Il sussurro del vento tra le foglie degli ulivi secolari porta con sé un’eco lontana, un richiamo selvaggio che per decenni aveva dormito nel cuore più nascosto della Puglia. Ma ora, come una promessa sussurrata al crepuscolo, il lupo è tornato. Per lungo tempo considerato una leggenda sbiadita, un fantasma dei boschi antichi, il lupo sta lentamente riconquistando i suoi antichi territori della Puglia. Un ritorno che è al contempo un evento biologico significativo e un simbolo potente della resilienza della natura.
Ululati notturni vengono ormai segnalati dalle campagne di Cassano e Ruvo di Puglia, passando per Turi, Conversano, Putignano, Locorotondo, fino a raggiungere addirittura le spiagge del Salento. E così i lupi hanno iniziato lentamente a riconquistare la nostra regione tanto che l’ISPRA nel 2019 ha censito circa 300 lupi sparsi per tutta la regione. In realtà il lupo dalla Puglia non è mai andato via, i pochissimi esemplari rimasti dopo la sua persecuzione sono sopravvissuti nascosti nelle zone più impervie della regione. Il lupo ha una grande capacità adattiva e riesce a sopravvivere sia nei boschi che in zone fortemente antropizzate.
La Puglia non è più abituata alla presenza dei lupi e questo pone nuove sfide: è necessario che oggi gli allevatori pugliesi imparino nuovamente a proteggere i loro animali e le loro aziende da questi predatori. Gli esperti di TALK DOG in collaborazione con il CISCAL (Centro Italiano Selezione Cani Anti Lupo) e con la Federguard aiutano decine di allevatori pugliesi a proteggersi dotandosi di cani anti lupo efficaci, un metodo ecologico per contrastare le predazioni dei lupi senza creare danni a questi fantastici animali.
Il lupo è una specie protetta e assolutamente non pericolosa per l’uomo ed è importante non creare inutili allarmismi che spesso, purtroppo, sfociano in atti di bracconaggio o avvelenamenti a danno non solo dei lupi ma di tanti altri animali. Il ritorno del lupo ha effetti positivi sull’ecosistema, è un regolatore di specie e contribuisce a ristabilire un equilibrio naturale attraverso la predazione di animali deboli o malati e di specie invasive come i cinghiali (causa di ingenti danni all’agricoltura e alla biodiversità).
Una corretta informazione può rendere possibile una convivenza pacifica e ormai inevitabile tra l’uomo e il lupo. Questo ritorno non è solo un fatto scientifico ma il riaffiorare di un legame ancestrale con la natura più selvaggia, un promemoria della bellezza e della forza che risiedono ancora nelle terre silenziose e nei boschi ombrosi della Puglia. Il suo ululato oggi può essere ascoltato come un canto di speranza, un inno alla vita che tenacemente si riappropria dei propri spazi, spazi che l’uomo con il suo egoismo gli aveva brutalmente sottratto.
Andrea Giuliani