Il significato delle arti e dei mestieri secondo la Tradizione

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Il modo di vivere e di pensare nel mondo della Tradizione si riferisce a quella che è stata la intima costituzione di tutte le grandi civiltà della Terra: dell’India, del Tibet, della Cina, dell’Iran, dell’Egitto, di Roma antica, degli Amerindi e di tutti i popoli senza Scrittura, quali i pellerossa dell’America del Nord, i siberiani, gli indigeni dell’Africa e dell’Australia; naturalmente, prima che l’Occidente moderno rovinasse e anche distruggesse tali culture, come è stato, ad esempio, il genocidio dei cento milioni di pellerossa commesso dai bianchi colonizzatori dell’America del Nord, la distruzione delle antiche culture dei Maya e degli Incas, ad opera delle bande spagnole del 1600.

L’elemento fondamentale di tutto il mondo della Tradizione è stata la concezione sacra della vita degli uomini, ma anche di tutta la Natura e del Cosmo.

“Panta Theon”, tutto è pieno di dei, è l’espressione del presocratico Talete e fino a Platone, anche nella Grecia antica si è ritenuto che ogni cosa avesse un significato sacro, al di là della sua apparenza fenomenica. Da tale visione della vita ne deriva che qualsiasi azione umana, oltre ad avere una valenza pratica e fenomenica, ne abbia una più recondita espressa nelle forme simboliche.

Difatti, nei Simboli si cela ciò che di più vero esiste tanto nei fenomeni naturali, che nelle varie azioni e occupazioni dell’uomo. Procedendo quindi dall’esteriore all’interiore, è possibile giungere ai Principii spirituali da cui ogni cosa dipende e viene informata.

Tale procedimento che avveniva in modo spontaneo e naturale nella prima età dell’uomo, quando Adamo sentiva i passi di Dio e con Lui conversava, nei millenni successivi alla caduta, alla cacciata dall’Eden dei nostri progenitori, si rese necessaria l’azione dei Riti iniziatici affinché l’uomo potesse ricollegare il suo agire ed operare al mondo delle Cause, da cui deriva l’integrità e la completezza della vita umana.

Al contrario di ciò che avviene nel mondo moderno, estremamente desacralizzato, in cui non si conosce più, salvo rari casi, cosa sia il pensare e il vivere secondo lo Spirito, nel mondo della Tradizione le varie occupazioni umane, oltre ad avere un significato pratico, ne ha uno simbolico che ne definisce il senso più vero e totale.

Innanzi tutto c’è da dire che nella visione tradizionale, non esiste la differenza tra arte e mestiere, tra chi si occupa di una forma d’arte e chi invece esercita un mestiere, perché con il termine “ artifex” si designa tanto l’artista, che l’artigiano.

Inoltre, ciò che rileva in modo capitale, ogni soggetto umano si ritiene che contenga in sé delle qualità innate, i così detti talenti evangelici, le quali vanno a qualificare il tipo di occupazione valido ed opportuno per ciascun individuo.

Affinché tale corrispondenza tra le qualità innate e le varie occupazioni, possa realizzarsi, è necessaria però una forma di Iniziazione che avviene con l’esecuzione di un Rito appropriato. Così, nell’antica società romana, venivano costituiti vari collegi (collegia opificum) di artigiani, di medici, di insegnanti, alcuni dei quali sono durati fino all’età del Rinascimento, in cui i soggetti che si associavano dovevano seguire un periodo di apprendistato, finalizzato a scoprire se il soggetto avesse o meno le qualità necessarie per esercitare tale arte e tale mestiere, il quale si concludeva, nel caso positivo, con un Rito di Iniziazione.

Iniziato all’arte, al mestiere, alla professione, il soggetto prendeva piena coscienza delle sue qualità innate, grazie alla tecnica sacra del “Ricordare”, molto simile a ciò che dice Platone nei suoi dialoghi in cui afferma che la Conoscenza è Reminiscenza.

Nel mondo moderno gran parte dei soggetti fanno il lavoro che gli capita e spesso lo cercano o lo cambiano in base solo agli aspetti economici più vantaggiosi, rispetto ad altri lavori.

Da ciò ne deriva la meccanizzazione dell’esistenza, specialmente nel lavoro all’industria, in cui i soggetti sono come dei numeri interscambiabili e il lavoratore mortifica enormemente la propria personalità, in quanto non mette niente di se stesso in ciò che egli opera.

Non diversamente è la situazione nelle varie professioni, in cui spesso l’attaccamento al denaro oscura e mette da parte il significato vero del servizio che qualifica la dignità della persona che lo offre, così come il Signore Gesù dice: “…voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra di voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà il vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Matteo 20,25-28).

Purtroppo, l’uomo moderno vive nella più completa oscurità del proprio essere, da ciò deriva il gran disordine e la grande confusione tipica della società attuale, la quale si estende anche all’ambiente e a tutto il Cosmo.

Difatti, la scontentezza e la turbolenza interiore di tantissime persone, genera una energia mentale agitata e convulsa, responsabile di tanta corruzione e di tanti delitti, che siamo soliti ascoltare nei telegiornali, ma anche di tanta devastazione dell’ambiente naturale.

Unica via d’uscita da tanta decadenza contemporanea, consiste nel riscoprire il senso del Sacro, tanto nell’esistenza umana, che in tutti gli altri esseri del mondo animale, vegetale e minerale, in cui l’orma di Dio esiste da sempre, anche se occultata dalla ignoranza degli uomini.

Antonio Bosna