La Croce e il Serpente
Il 14 settembre la Chiesa celebra l’Esaltazione della Croce, festa molto sentita dell’oriente Ortodosso, più che nel mondo cattolico moderno, in cui molti significati simbolici, cioè di profondità spirituale, non vengono più avvertiti per via di un vento di materialismo che ha invaso l’Occidente già da tempo, e che ora sta invadendo anche la Chiesa Cattolica.
Il riferimento scritturistico è nel Vangelo di S.Giovannni 3,13- 17 “Nessuno è salito al cielo, se non Colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo, che è in cielo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così deve essere innalzato il Figlio dell’uomo, affinché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna..”.
Passo che richiama l’episodio narrato nel libro dei Numeri 8 e seguenti in cui, in una delle tante ribellioni degli Israeliti nel deserto a Dio e a Mosè, come castigo venivano morsi da serpenti velenosi e molti morivano. Per intercessione di Mosè, però, Dio fa costruire a Mosè un serpente di bronzo, dicendogli di innalzarlo davanti al popolo, perché chiunque lo avrebbe guardato si sarebbe salvato (la statua del serpente di bronzo la si può vedere nella Chiesa di S. Ambrogio a Milano).
In alcune icone del Medioevo il Cristo viene rappresentato anche come un serpente, animale che non ha solo un significato malefico, ma anche uno benefico, come il dragone orientale che indica la Potenza divina. Quindi contemplare l’Esaltazione della Croce, significa l’abbandono del proprio piccolo io per unirsi alla Potenza di Cristo.
Antonio Bosna