La differenza tra i sessi

La diversità tra i vari esseri che esistono è un fatto che si può tranquillamente osservare nella Natura ed è la manifestazione della grandezza e magnificenza di Dio. Se due esseri fossero uguali non avrebbero ragione di esistere, difatti essi si annullerebbero.

L’uomo e la donna sono diversi sia fisicamente, che mentalmente e spiritualmente; la loro diversità oltre a derivare dalla propria costituzione psico-fisica, si è realizzata nella storia fin da tempi ancestrali. Inoltre, per chi è credente, la base della diversità la si ritrova nelle Sacre Scritture, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento.

È solo un caso, o una condizionalità storica, che il Logos si sia incarnato nella figura maschile di Gesù Cristo? E che Egli abbia scelto come Apostoli solo uomini, pur avendo al suo seguito numerose donne, tra cui la Maddalena che fu la prima a conoscere la Sua Resurrezione?

L’uomo e la donna sono diversi tra di loro, così come sono diversi il fuoco e l’acqua, aventi capacità e attitudini diverse, senza poter dire che l’uno sia migliore dell’altro.

Solo in un’epoca sciagurata come l’attuale, in cui domina la demonia del denaro e la follia dello svago e divertimento continuo e a tutti i costi, poteva allignare la stolta ideologia dell’egualitarismo tra uomo e uomo, e ancor di più tra uomo e donna.

Ma tutto questo si spiega tenendo presente che si è realizzata già da tempo una profonda crisi di Identità, sia dell’individuo, che dell’intera società, grazie alla forte erosione dei Valori perenni dello Spirito, operata da idee atee e materialiste veicolate, in particolar modo, dall’Illuminismo, dal marxismo, dal positivismo, dalla psicoanalisi di Freud, dalla filosofia di Nietsche e dell’Esistenzialismo, e ancora di più dalla piatta e arida visione dell’uomo e della vita, prodotta dal liberal-capitalismo.

E proprio quest’ultimo fattore sta definitivamente distruggendo ogni Valore dello Spirito, per cui la innaturale eguaglianza tra i sessi serve proprio al suo demoniaco scopo: rendere la società ridotta a marmellata in cui viene fomentato il continuo desiderare, atto a rendere tutti, uomini e donne, schiavi dei consumi.

Antonio Bosna