La sanità pubblica tra l’ “insegnare la salute” e il “curare la malattia”

I vaccini anticovid di nuova generazione a mRna sono stati testati sulla popolazione mondiale con risultati inefficaci e dannosi come stiamo assistendo in questi anni. Abbiamo visto come il ricatto e la paura (“Se non ti vaccini, ti ammali e poi muori” ,”Vaccinarsi è un atto d’amore”) siano state armi usate dai potenti per piegare la volontà, altrimenti chi mai si sarebbe sottoposto ad inoculazioni senza conoscere gli effetti avversi a breve e neanche a lunga distanza?
Ci chiediamo che fine abbia fatto il Giuramento d’ Ippocrate.
Risponde il dott. Mariano Amici gastroenterologo, medico di medicina generale ad Ardea in provincia di Roma, che insieme ad altri Medici ed Odontoiatri che hanno solennemente giurato di rispettare il Codice Deontologico della loro professione ha sottoscritto, condividendone alcuni principi, la carta di Siena per “una medicina che valorizzi e responsabilizzi il Medico nello scegliere la cura migliore per il suo paziente, recuperando la relazione Medico-paziente”.
A cosa si è ridotto il rapporto medico-paziente?
Per come l’Ordine dei Medici e la politica si comportano nei suoi riguardi, il medico si trova ad un bivio : se agisce in scienza e coscienza per il bene del paziente e della collettività viene perseguitato; se invece si attiene alle direttive che gli vengono imposte, pur arrecando spesso danni, viene premiato. E’ un vero e proprio stravolgimento della medicina, perchè solo il medico deve assumersi in piena libertà la responsabilità in materia di cui ha specifiche competenze, senza subìre condizionamenti ed è questo principio che l’Ordine dei Medici è chiamato a difendere al posto di tutelare le norme restrittive e controproducenti per la salute degli stessi pazienti e della collettività.
“Primum non nŏcēre” : l’arte medica è divenuta cultura della morte praticando aborti, eutanasia, e via di seguito ?
L’arte medica è stata snaturata negli anni dall’industria farmaceutica che ha rivoluzionato a proprio piacimento e per propria convenienza speculativa, il giuramento d’Ippocrate sui cui i medici hanno giurato. Ippocrate diceva: “Io insegno la salute, non curo la malattia”, in quanto l’organismo nella maggior parte dei casi risolve da sé il problema non con una terapia farmacologica, ma mettendo in atto una serie di consigli per sapersi autonomamente salvaguardare… è il principio cardine del medico che deve insegnare al paziente come mantenersi in salute, affinché possa autogestirsi. Se il medico non ci riesce, poi deve curare la malattia; il secondo principio è “Primum non nŏcēre”, cioè “Primo non fare del male” tenendo conto del fatto che l’organismo umano è in grado di guarire da solo e prima di somministrargli sostanze esterne (in particolare se si tratta di medicinali), si deve essere certi di non fare alcun danno.
L’industria farmaceutica ha sostituito il principio “Io insegno la salute” con “Io curo la malattia” e così facendo ha trasformato la malattia in business puntando a far assumere quanti più farmaci possibile alla popolazione, attraverso una strategia commerciale a discapito della salute pubblica. Ciò non accadeva con la medicina omeopatica che cerca di agire partendo dal sintomo e mettendo l’organismo nella condizione di poter guarire da sé. Con l’introduzione della medicina allopatica principalmente derivante dal petrolio, non si è curata più la causa della malattia nella maggior parte dei casi, ma il sintomo.
I medici veri sanno bene che il sintomo non è mai una malattia, ma un meccanismo di difesa dell’organismo e quindi se si allevia il sintomo o lo si elimina, si toglie all’organismo l’arma di difesa, per cui la malattia va avanti e si cronicizza.
Inoltre i derivati dal petrolio di cui si serve la medicina allopatica non sono biodegradabili e producono sostanze tossiche che si accumulano, perché l’organismo non riesce a smaltirle per sua natura dando luogo a diverse malattie talvolta letali in quanto cancerogene , per non parlare delle malattie da farmaci, cosiddette iatrogene.
Il vero interesse dell’industria farmaceutica è infatti quello di cronicizzare le malattie, perché possa continuare a vendere farmaci che non curano e generano altri effetti avversi da risolvere con l’acquisto di altre medicine, che a loro volta provocano altri effetti avversi da curare con altri prodotti e quindi il consumatore entra in un circolo vizioso ed arrivato a 60-70 anni assume 10-15 farmaci al giorno, che non solo non curano, ma l’uno migliora il sintomo dell’effetto avverso dell’altro farmaco e alla fine l’organismo s’intossica.
Il sogno più grande dell’industria farmaceutica è quello non di curare gli ammalati, ma quello di curare i sani pubblicizzando un’alimentazione dannosa; orientandoli verso il consumo dei farmaci derivati dal petrolio (medicina allopatica) che generano altre malattie e la somministrazione dei vaccini, che possono essere utili se usati con scienza e coscienza e con ragion veduta tenendo conto del rapporto rischi/benefici, e che non sono mai miracolosi.
Ho più fiducia nella medicina omeopatica in cui s’insegna la salute; utilizzo la medicina allopatica per brevi periodi e per cercare di risolvere immediatamente il problema. Personalmente curo con gli alimenti, perché in natura c’è tutto.
Possiamo quindi affermare con sicurezza che il medico non agisce in scienza e coscienza?
Il medico dovrebbe sempre agire in scienza e coscienza, ma le Istituzioni (Ordine dei Medici compreso perché è diventato un braccio armato del Governo), glielo impediscono, per cui spesso deve obbedire alle direttive della Direzione Sanitaria, che altrettanto spesso è soggetta ai dettami della politica, che dovrebbe fornire il necessario per accudire meglio il paziente e non dovrebbe assolutamente dare indicazioni terapeutiche seguendo protocolli anche per malattie la cui diagnosi non è certa, provocando danni così come è avvenuto nella vicenda Covid19. Il medico dunque si attiene a tali direttive anche quando sa bene che sono controproducenti, per non essere ritenuto responsabile della eventuale “uccisione del paziente”, perché se agisse in scienza e coscienza potrebbe sfortunatamente accadere talvolta, di sbagliare e quindi ne pagherebbe le conseguenze. A questo punto al medico non rimane altro che accettare supinamente certe direttive . Non è il mio caso perché ho preso le distanze da certe situazioni e laddove è stato necessario, mi sono allontanato da alcune strutture e ne ho scelto altre.
Riprendo una dichiarazione del prof. Ugo De Mattei docente di Diritto civile all’Università di Torino: ” Gli studenti in Medicina sono indottrinati per seguire i protocolli del sistema corrotto e schiavo delle case farmaceutiche. Concorda?
Certamente. Gli studenti di Medicina oggi studiano sui libri delle case farmaceutiche che contrastano la realtà dei fatti. Lo studente una volta indottrinato, matura certe posizioni scientifiche che nessuno potrà toglierlele dalla testa a meno che non faccia personale esperienza al fine di appurare la verità dei fatti. Per quanto mi riguarda da oltre 45 anni di professione medica ho sempre controllato attraverso studi osservazionali l’efficacia e le eventuali conseguenze di una specifica terapia.
Quanto incide sull’Ordine dei Medici la dipendenza dalle Multinazionali?
Incide notevolmente, perché di fatto le Multinazionali sponsorizzano i sindacati dei medici, lo stesso Ordine dei Medici ecc… Anche gli pseudovirologi apparsi in TV nella fase pandemica covid19 erano consulenti pagati dall’industria farmaceutica per dire ciò che gli veniva ordinato.
L’EMA approva i farmaci biotech, una rivoluzione nell’industria farmaceutica. Saranno anche questi sperimentati sulla popolazione?
Intanto l’Ema come gli altri organismi di controllo, non si occupa degli interessi degli Stati che acquistano determinati farmaci, verificandone l’efficacia e la sicurezza. Fa parte di quelle strutture sostanzialmente private sostenute da finanziamenti pubblici, ma chi prende decisioni è il privato. Al loro interno ci sono le industrie farmaceutiche e quindi esiste un conflitto d’interesse enorme quando si tratta di dichiarare se un farmaco è efficace o se è piuttosto nocivo. A stabilirlo non può essere chi ha un conflitto o un interesse a vendere quello specifico farmaco, ma deve essere un ente neutrale statale che si pronuncia sull’efficacia e l’innocuità del prodotto.
Oggi però, queste organizzazioni sono sostanzialmente private e gli interessi privati sono colossali, si pensi soprattutto a Big Pharma.
Intanto il Giappone pare stia costruendo fabbriche per produrre nuovi vaccini autoreplicanti : “Il vaccino potrebbe fuoriuscire dalla persona inoculata ed infettare gli altri”( vedi link sotto )
E’ qualcosa a dir poco scandaloso, perché sostanze in esso contenute entrano nella cellula facendole produrre attraverso l’mRna, una serie di proteine i cui effetti avversi nel tempo non si conoscono. Da alcuni studi fatti tali proteine tossiche oltre che nuocere all’organismo che le contiene, possono essere trasmesse dai vaccinati ai non vaccinati mediante liquidi organici, respiro ecc… . Nessun cittadino osa approfondire o schierarsi contro. Siamo in pochi ad opporci su basi scientifiche reali e veniamo visti come complottisti.
Dando uno sguardo al periodo pandemico da qualche anno trascorso, è doveroso ricordare che quelli somministrati non erano vaccini, ma organismi geneticamente modificati, spacciati per vaccini già sperimentati. Ma la verità è che sono stati chiamati vaccini per poterli commercializzare senza fare prima alcuna sperimentazione e pensando di farla sulla popolazione senza che questa ne fosse consapevole. Anche qui la verità è un’altra … non è stata fatta neanche durante la somministrazione perché occorreva fare la farmacovigilanza monitorando il paziente a distanza di mesi e/o anni per constatare eventuali effetti avversi. Questi si sa, provengono da segnalazioni spontanee, verificate scientificamente e rappresentano un centesimo dei casi reali qualora venisse fatta la farmacovigilanza e non solo, di fronte a casi severi gli effetti avversi sono 1000 volte superiori alla percentuale delle segnalazioni pervenute in modo spontaneo.
Questi farmaci s’impongono per il solo fine economico-commerciale, salvo altro, senza fare farmacovigilanza né prima dell’inoculazione e neanche dopo per verificarne l’efficacia e la sicurezza, mettendo quindi a rischio la salute collettiva. Sono crimini di altissimo livello che andrebbero perseguiti civilmente e penalmente. E’ bene ricordare anche che i medici vaccinatori avevano lo scudo penale.
In linea di massima, i vaccini proteggono dalla malattia?
Ricordo che prima dell’inizio della campagna vaccinale, mi davano dello studentello al secondo anno di medicina perché dicevo che “i vaccini non proteggono dalla malattia, non impediscono la diffusione e che potevano dare effetti avversi, anche mortali”. L’ho scritto in un libro “Covid: Verità e Libertà negate” in tempi non sospetti e poi realmente si sono verificati gli effetti avversi che portarono al ritiro di alcuni vaccini dal commercio, dopo quattro anni di somministrazione, senza che l’industria farmaceutica ne pagasse le conseguenze.
Anche oggi come ieri, a pagare di persona sono gli inoculati non risarciti per i danni subìti perché con l’imposizione del consenso informato anche a fronte dell’obbligatorietà vaccinale lo hanno firmato assumendosi la responsabilità di eventuali effetti avversi, mentre i veri responsabili sono coloro che hanno costretto a ricevere tali sostanze.
Inoltre i governi hanno emanato leggi per sgravare l’industria farmaceutica da risarcimenti di danni civili e penali nei riguardi di chi è stato danneggiato. Lo Stato poi, obbligando a firmare il consenso informato, che “informato” non è, in quanto ai vaccinandi non è stato esposto il rapporto rischi/benefici, che includeva tra i rischi anche la morte, non si ritiene responsabile degli eventuali effetti avversi, in quanto colui che si è sottoposto alla vaccinazione si è assunto ogni responsabilità.
Quali iniziative prendere per un Servizio Sanitario Nazionale efficiente?
Con la Riforma Sanitaria del 1978 , il medico del territorio era colui che assicurava a tutti i cittadini il diritto di essere curati. Nel tempo tale Riforma è stata modificata più volte… non più medicina per tutti, non più Unità Sanitaria Locale, ma Azienda Sanitaria Locale che ha portato al business della malattia, perché l’azienda deve fare fatturato per poter pagare i propri dirigenti e tutto il comparto sanitario. Per fare cassa deve somministrare farmaci che non risolvono il problema e per continuare a prescriverli si procede con terapie che non sono efficaci e per niente innocue , in quanto creano altri problemi per i quali servono altre medicine, e come abbiamo potuto vedere fino a qualche tempo fa, i letti di ospedale divennero letti covid perché facevano più fatturato.
La salute non può essere legata alla crescita del fatturato. Non si può speculare sulla salute.
Si dovrebbe ritornare alla centralità del medico di base e del medico di territorio che deve essere messo in condizione non solo di curare, ma di potersi servire della consulenza di specialisti e degli ospedali in determinati casi acuti.
Il medico di famiglia deve curare il paziente presso il proprio domicilio e per farlo deve avere a disposizione gli strumenti tecnici che gli consentono di fare negli stessi tempi dell’Ospedale , gli accertamenti necessari per un’accurata diagnosi. Curare a casa significa non pagare il letto dell’Ospedale ed è la soluzione migliore soprattutto per il paziente anziano, facendolo sentire a proprio agio e circondato dall’affetto dei propri cari. Ma questo non lo si vuole anche se i costi della Sanità diminuirebbero enormemente e la salute ci guadagnerebbe tantissimo.
L’ articolo 32 della Costituzione che tutela la salute dell’individuo viene garantito?
L’articolo 32 non viene rispettato. E’ violato con artefici e raggiri. Nessuno deve essere obbligato ad un certo tipo di trattamento. Tuttavia viene obbligato dal momento in cui se non si cura danneggia la collettività… trattasi di congetture, strategie per limitare la libera scelta dell’individuo.
E’ auspicabile l’uscita dell’Italia dall’OMS?
L’OMS è un’organizzazione piena di conflitti d’interesse. Gli stati che la supportano con una propria quota economica non hanno voce in capitolo. A comandare sono i finanziatori facenti capo ad un paio di noti personaggi e a Big Pharma che stabilisce le linee guida della Sanità, dirette a vendere farmaci e non certo alla tutela della salute pubblica. Quindi non ha senso farne parte finanziando strutture private che utilizzano certi poteri per il proprio profitto economico.
Cinzia Notaro