L’esperienza italiana nei restauri in Armenia

Il restauro delle antiche terme antistanti il Tempio di Garni, in Armenia, rappresenta un importante progetto di conservazione che ha visto il coinvolgimento di esperti italiani, ed un contributo significativo sia sul piano tecnico che culturale. Situato nella regione di Kotayk, Garni è uno dei luoghi storici più significativi dell’Armenia, e il restauro delle terme, scoperte negli anni ’60, ha avuto come obiettivo il recupero delle strutture romane che si trovano vicino al famoso Tempio, simbolo dell’architettura ellenistica nel Caucaso.
L’Ambasciata d’Italia in Armenia ha avuto un ruolo fondamentale nel facilitare questo processo, creando una solida collaborazione tra le istituzioni locali e gli esperti italiani, sia a livello di finanziamenti che di coordinamento delle attività. Anche grazie all’intervento diplomatico, sono stati mobilitati fondi e risorse che hanno permesso di avviare un programma di restauro di alta qualità, destinato a preservare questo straordinario patrimonio archeologico. Il Ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica d’Armenia ha comunicato lo scorso l’11 marzo 2025 l’approvazione e l’affidamento dei lavori. Tale progetto è destinato a promuovere e rafforzare ulteriormente gli scambi culturali di know how, le buone prassi e i legami di cooperazione tra i due paesi, attraverso iniziative che celebrano la comune eredità storica e culturale.
Un aspetto fondamentale del restauro sarà il lavoro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, istituzione di eccellenza nel campo della conservazione di questo patrimonio artistico. In particolare, l’Opificio ha preso in carico il restauro del mosaico pavimentale delle terme, che costituisce una delle scoperte più affascinanti del sito. Il mosaico, risalente al II secolo d.C., presenta motivi geometrici complessi ed è un esempio straordinario dell’arte romana in Armenia. Il team di restauratori fiorentini ha utilizzato tecniche avanzate per preservare i colori e la struttura originale del mosaico, intervenendo con delicatezza e precisione per evitare qualsiasi danneggiamento delle tessere originali.
In questo progetto, uno degli attori principali è stato l’architetto, restauratore e fotografo Lucio Speca, già noto per i suoi studi sull’architettura e l’arte armene. Speca, professore a contratto in diverse università italiane e straniere e docente in visita presso la National University of Architecture and Construction of Armenia (NUACA) ha messo a disposizione la sua esperienza pluridecennale nel campo del restauro. Il suo approccio al restauro delle terme è caratterizzato dal massimo rispetto per l’autenticità e la conservazione dei materiali originali, con un lavoro di grande dettaglio sul recupero delle strutture murarie e delle decorazioni. Il suo impegno contribuirà in maniera determinante al successo del progetto, con una particolare attenzione alle tecniche di costruzione tipiche dell’epoca romana, che si riflettono nella perfetta integrazione del sito con il paesaggio circostante.
Il progetto di restauro delle terme di Garni, grazie alla sinergia tra l’Italia e l’Armenia, è destinato ad avere un impatto significativo non solo sul piano culturale ma anche su quello turistico. La conservazione di questo patrimonio ha permesso di restituire al pubblico un pezzo fondamentale della storia antica, con un importante valore anche per le future generazioni. In questo contesto, l’intervento italiano è stato un esempio concreto di cooperazione internazionale e di tutela del patrimonio culturale globale.
Carlo Coppola