L’inganno del ’68

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Da dove ricominciare dopo il disastro morale e spirituale della rivoluzione che ha portato a conseguenze inaudite?Direi dal riconoscere Dio come Autorità Assoluta da riverire, adorare abbandonando il peccato causa della dissoluzione imperante dei valori inestimabili introdotti dal Cristianesimo nella società civile.

Figli contro genitori e viceversa, docenti umiliati e disonorati, per non parlare delle leggi che consentono di abortire e di divorziare , di autorizzare al suicidio assistito (eutanasia), d’insegnare il Gender nelle scuole, di promuovere il matrimonio omosessuale e di etichettare come omofobi quanti rivendicano il primato della famiglia naturale… uno Stato Laico (che ha messo da parte Colui davanti al quale ci si deve inginocchiare perché ha voluto prendere su di sé le nostre colpe e morire al posto nostro), in cui prevale l’arroganza, la presunzione, l’oltraggio alla Maestà infinita di Dio ( vedi Gaypride e perfino mostre oscene su Nostro Signore e Maria SS. , Festival della bestemmia…) . Dio è lento all’ira e grande nell’amore, ma è anche giustizia ! Non bisogna dimenticarlo. Non possiamo prenderci gioco di Dio.

Aggiungo una considerazione della dott.Silvana De Mari, saggista, psicoterapeuta: “Le contestazioni del ’68 sono state la ciliegina sulla torta confezionata nel 1717, data di nascita della Massoneria che vuole migliorare l’uomo e l’umanità, perché come li ha fatti Dio non vanno bene. La massoneria crea il mito dello Stato laico, che è un mito in quanto uno Stato o è cristiano o è anticristiano”.

Come vivono oggi le giovani coppie anche cristiane? La maggior parte non sente il bisogno di sposarsi, vive come marito e moglie e se concepiscono un bambino questi spesso viene abortito… una immoralità scandalosa per quanti si dicono cristiani! Una insurrezione che ha segnato la fine della famiglia come nucleo della società.

A tal proposito riporto quanto sostiene l’avvocato Gianfranco Amato, Presidente dell’Associazione Giuristi per la Vita, Direttore del Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio permanente sulle Famiglie della Regione Siciliana: “Il Nemico dell’uomo non potendo attaccare direttamente il Creatore avrebbe attaccato la creatura, colpendo innanzitutto il luogo in cui essa nasce, cresce, si educa e si sviluppa. Chi ha fede crede a questa chiave di lettura.

Non v’è dubbio, poi, che vi sia in atto una vera e propria guerra ideologica e culturale contro le radici cristiane dell’Europa. Basti pensare che lo stesso riferimento a tali radici è stato tolto dal preambolo della bozza della Costituzione europea. La famiglia è l’ultimo, piccolo, angusto spazio di libertà tra la persona e il Potere. Per questo il Potere vuole eliminarlo. Il Potere vuole un uomo solo, isolato, senza un luogo d’appartenenza, senza radici, fragile, indifeso. Un individuo perfettamente manipolabile. Come diceva il grande scrittore inglese Chesterton la famiglia è un “test of freedom”, un test di libertà, perché “è l’unica cosa che un uomo libero fa da sé e per sé”.

Mons. Luigi Giussani, che è stato il mio Maestro, già trent’anni fa insegnava che l’interesse del potere a distruggere la famiglia è duplice: “1) distruggendo questa primordiale unità-compagnia dell’uomo, il potere riesce ad avere davanti a sé un uomo isolato che senza forza, resta un pezzo di materia, un cittadino anonimo, privo del senso del destino, privo del senso della sua ultima responsabilità e che si piega facilmente al dettato delle convenienze. La famiglia è attaccata per far sì che l’uomo sia più solo, privo di tradizioni che gli consentano di veicolare responsabilmente qualcosa che possa esser scomodo per il potere o che non nasca dal potere; 2) distruggendo la famiglia si demolisce l’ultimo e più forte baluardo che resiste naturalmente alla concezione culturale che il potere introduce, dando spazio ad una realtà in cui il bene sia l’istinto o il piacere, o meglio ancora il calcolo”.

I mass media non fanno altro che alimentare questo disorientamento immorale con programmi spazzatura e cattivi esempi sui quali stendiamo un velo pietoso. Osserviamo anche un forte declino nelle Arti, nella cinematografia sempre più volgare, nella musica ( rock, discomusic, balli licenziosi ) tendente a far mettere in atto comportamenti disinibiti soprattutto in discoteca anche con l’uso di droghe, alcool e via di seguito.

E cosa dire delle mode indecenti, che fanno del proprio corpo una merce che invita al peccato? La Beata Vergine a Fatima nel 1917 avvisò: “Saranno introdotte certe mode che offenderanno molto Nostro Signore… Vanno più anime all’inferno a causa dei peccati della carne, che per qualsiasi altra ragione.”

Dove sono le femministe che tanto reclamano la propria dignità condannando chi vuole usare il loro corpo per soddisfare i propri istinti apostrofandole come prostitute? Si può parlare davvero di liberazione? Se da un certo punto di vista la donna doveva giustamente ottenere gli stessi diritti dell’uomo, dall’altra parte è andata oltre, seminando odio, aggressività, venendo meno al proprio ruolo di donna che s’identifica con la dolcezza, la maternità, il buon gusto, la saggezza, la nobiltà d’animo, l’amore e l’assidua partecipazione alla vita della propria famiglia. E anche l’uomo ha subìto un’ alterazione della propria personalità vedendo la trasformazione della donna divenuta mascolina, dominante, mentre in altri casi libertina e facile preda.

Affinché queste ferite profonde che hanno lacerato il tessuto civile e sociale possano rimarginarsi non c’è altra via che chiedere il perdono di tutti i peccati commessi anche inconsapevolmente rendendoci complici dello sfacelo attuale. In fondo la storia umana è costellata dall’apparente vittoria delle tenebre che attira i castighi divini sull’umanità e la misericordia che Dio le elargisce quando sinceramente pentita chiede l’assoluzione sacramentale per averlo offeso. Ma c’è da chiedersi: Quanti ancora conservano il dono della fede e quanti si dicono cristiani senza osservare i Comandamenti?

Cinzia Notaro