Notizie dal fronte… interno

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Da un nostro assiduo lettore riceviamo notizie provenienti da uno dei confini di questa Unione Europea. In particolare, il Nostro, ci riferisce in merito a quanto accade ai “nostri” confini tra l’Estonia e la Russia. La questione, racconta il nostro lettore, “rappresenta l’emblema del malfunzionamento dell’ Unione Europea e di tutte le sue contraddizioni. Parliamo di un fatto, è il caso di dire agghiacciante, che accade quotidianamente in una piccola repubblica baltica, l’ Estonia che conta appena 1,3 milioni di abitanti (solo la città di Milano ha la sua popolazione) e lo 0,2% del PIL dell’ UE. L’ Estonia è un paese a cui l’ Italia ha dato tanto in ambito economico, come contribuente netto dell’ UE, ma anche in ambito militare con le missioni di air policy dato che praticamente non possiede una propria aeronautica militare. È un nano, demografico, economico e militare ma nonostante tutto, galvanizzata dalla nomina della Kallas come Vicepresidente della Commissione Europea si permette di violare i più basilari diritti umani ma anche di trattare con poco riguardo i cittadini italiani”.

La questione sollevata riguarda il trattamento alla frontiera di chi, per un motivo o per l’altro vuole entrare in territorio russo. “Pochi sanno – continua – che proprio nella città di Narva ogni giorno si consuma uno dei drammi legati alla guerra in Ucraina in cui migliaia di cittadini russi, ma anche europei ed italiani vengono costretti inopinatamente a sottoporsi a code di più di sei ore e a trattamenti inumani da parte delle guardie di frontiera estoni dopo la chiusura del varco al traffico automobilistico verso la Federazione Russa. Essere un civile russo, che nulla ha a che fare con il governo, o un cittadino europeo che viaggia in Russia per motivi lavorativi e familiari, è diventato un peccato da espiare al freddo e al gelo e con diverse umiliazioni“.

Ed in effetti proprio in questi giorni festivi da Narva ci sono arrivate delle segnalazioni di cittadini provenienti da diverse parti d’ Italia che hanno raccontato di file interminabili di anziani e bambini costretti a stare in piedi e in coda per più di sei ore, al gelo e senza alcun conforto. Il disagio si completa poi con gli interrogatori delle guardie di frontiera rivolti anche a cittadini con passaporto italiano che meriterebbero, alla pari di ogni essere umano, un rispetto maggiore.

Il Lettore, che ringraziamo per le informazioni, ci ha inoltrato alcune foto che provvediamo a pubblicare, chiedendoci di intervenire presso la Farnesina per chiedere “un maggiore rispetto dei nostri concittadini, e dei diritti umani erga omnes, ma anche l’intervento del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, del Consiglio d’ Europa ma anche della stessa Unione Europea che dovrebbe pretendere dall’ Estonia il rispetto della Carta dei diritti fondamentali dell’UE palesemente violati. Sarebbe auspicabile l’intervento immediato della Croce Rossa per garantire in questi giorni gelidi ai malcapitati migranti transfrontalieri un percorso all’interno di tende riscaldate ma anche dei generi di conforto e dei servizi igienici dato che le attività circostanti lucrano miseramente su queste persone“.

Da queste pagine rivogliamo quindi l’appello richiesto a chi di competenza, quantomeno per accertare quanto segnalato e quindi prendere i dovuti provvedimenti per far cessare questi comportamenti che, stando a quanto comunicatoci, vanno ben oltre il semplice disagio somigliando per lo più a una sorta di punizione per chi varca il confine con la Russia. E’ necessario ribadire che con la caduta del “Muro di Berlino”, con lo sgretolamento della cortina di ferro i popoli europei si sono conosciuti e riconosciuti, intraprendendo ed incentivando i loro rapporti che travalicano l’economia, né l’Europa, o parte di essa, può essere sospinta da sentimenti di vendetta rispetto ad un mondo che, grazie a Dio, non esiste più.

Paolo Scagliarini