Paolo Colli, ecologista identitario
Il 25 marzo 2021 ricorrono 16 anni da quando Paolo Colli, fondatore di Fare Verde e della magnifica comunità che attorno a lui si è stretta, ci ha lasciati. Il suo esempio, il suo insegnamento, perfino i suoi motti (chi può dimenticare il suo “cialtrone” lanciato a chi se lo meritava!) sono più vivi che mai, soprattutto oggi che la crisi ecologica si è fatta più drammatica e sentiamo l’urgenza dell’ora e la nostra fragilità.
L’associazione da lui fondata ha tra alti e bassi, proseguito il suo cammino nello spirito (l’ecologia profonda) e nel metodo ( il volontariato e l’autonomia) come da lui indicati.
“Dare voce a chi non vota: mari, foreste animali e future generazioni!” Questo slogan, da lui inventato, ne riassume l’azione e la cultura.
Il cippo e l’ulivo
(a Paolo Colli, ecologista identitario, 1961-2005)
È quasi un rito,
un’antica usanza di primavera,
quella che si rinnova stasera.
Andiamo a passi lenti
sul ciglio della strada a frotte,
strette le sciarpe al collo,
incuranti delle auto
che passano e strombazzano.
Lieti motteggi, parole sommesse
(sul fare, l’esserci), un esile filo
di fumo e rade luci,
le costellazioni: Orione! L’Aquila!
E poi sostiamo ed ascoltiamo il silenzio,
davanti al cippo che ti ricorda,
davanti al virgulto d’ulivo
appena piantato,
che tenue stormisce e verde riverbera.
Sandro Marano