Passi decisi verso la piena riconciliazione
E’ noto a tutti, ed in altra parte (https://www.lafiaccola.it/wp/il-patriarca-ecumenico-bartolomeo-sulla-scia-di-atenagora-per-lunita-dei-cristiani/) abbiamo toccato l’argomento più volte, che quest’anno tutta la Cristianità, cattolica ed ortodossa, con calendario gregoriano o giuliano, celebrerà la Santa Pasqua nella stessa Domenica 20 aprile e la nostra speranza è che, da quest’anno in poi, la Chiesa tutta decida finalmente di celebrare per sempre insieme la Santa Pasqua.
Martedì 7 gennaio 2025 i cristiani ortodossi, che seguono il calendario giuliano anche per la data del Natale, hanno celebrato la Nascita del Salvatore Nostro Gesù Cristo. Tra coloro che hanno celebrato il Natale martedì scorso ci sono gli ortodossi russi ma non più una parte degli ortodossi ucraini che, per motivi di facile intuizione, da quest’anno hanno deciso di seguire il calendario gregoriano e quindi di celebrare il santo Natale il 25 dicembre. I cristiani greco-ortodossi, e quindi anche quelli di Costantinopoli, per il Natale tradizionalmente osservano il calendario gregoriano, ma quest’anno il Patriarca di Costantinopoli ha officiato la Divina Liturgia del Natale, secondo il calendario giuliano, presso la chiesa di lingua russa di Sant’Andrea a Galata.
Nel suo discorso, dopo il congedo, il Patriarca ha augurato di cuore un Santo Natale ai fedeli esprimendo l’amore che la Madre Chiesa nutre per tutti i suoi figli, senza alcuna distinzione come pure rivolgendosi a Panaretos, sacerdote della Comunità di lingua russa ha tenuto a precisare che la Chiesa “abbraccia ogni credente ortodosso senza distinzione di origine o nazione ed è per questo che oggi vedrete credenti dalla Russia, dall’Ucraina, dalla Moldavia, dalla Gagauzia, dalla Bielorussia, dalla Georgia, ma anche fratelli nativi”.
Dopo l’invito a pregare “perché le guerre finiscano e perché la pace regni nel mondo”, il Patriarca cogliendo l’occasione della presenza del Vescovo dei cattolici romani di Costantinopoli, mons. Massimiliano Palinuro, ha fatto riferimento all’imminente viaggio di Papa Francesco in Turchia, per commemorare congiuntamente il 1700° anniversario del Concilio Ecumenico di Nicea, che ricorre quest’anno. Con la Chiesa cattolica romana sorella camminiamo insieme, lavoriamo insieme, preghiamo insieme affinché arrivi al più presto il giorno grande e glorioso dell’unione di tutti. Sapete che la nostra Chiesa ortodossa in ogni Messa augura la pace dell’universo, la stabilità delle sante Chiese di Dio e l’unione di tutti. Ci auguriamo che questa preghiera della nostra Chiesa si realizzi presto per la gloria di Dio”.
Concludendo il suo discorso, ha espresso la sua soddisfazione patriarcale al clero che serve la comunità di lingua russa e a tutti i responsabili del lavoro svolto in essa.
(Fonte: Patriarcato Ecumenico)