Profondità ed altezze nei versi di Ilario Maiolo

Vorrei che

leggessi queste parole riservate a te

La vita è bellissima,

vivere è gustare l’infinito amore

che la nostra natura ci riserva esclusivamente per noi.

Solo noi

abbiamo l’esclusiva

per ammirare e godere

delle varie bellezze naturali,

dei colori delle stagioni,

del caldo del sole

e della luce della luna.

Solo noi

possediamo la ragione del cosmo e

dell’infinito,

delle candide sorgenti di acqua zampillanti

tenere carezze,

delle stelle splendenti durante la notte

che mai ci abbandonano,

sono le nostre vibrazioni che si incontrano.

Solo noi possiamo innamorarci della bellezza,

di cosa ci piace

grazie ai nostri sentimenti

e alle nostre facoltà uniche nel Creato.

Nessun’altra specie è dotata delle virtù,

noi siamo i detentori,

i protagonisti della ratio

e dei sensi che caratterizzano il nostro genere.

La vita ha un valore immenso,

è un tesoro tra i tesori,

è un dono che

non possiamo disperdere

nello scuro dell’invidia che scolora

il nostro coraggio e la nostra generosità.

La nostra vita.

Non dobbiamo perderci nella giungla,

ma ritrovare il nostro sentiero lungo le pendici

della vita.

A che servono gli occhi

se non si discerne il bene dal male.

A che serve la parola se non si dice la verità,

denunciando le ingiustizie.

A che serve avere il cuore

se non si apre all’amore verso il prossimo.

A che serve il cuore

se non accoglie il bisognoso che chiede aiuto.

A che servono le mani

se non danno pane a chi ha fame.

A che servono le mani

se non sanno dare le carezze a piccoli e grandi

digiuni di calore e amore.

Sono due delle poesie di Ilario Maiolo che proponiamo alla attenzione dei nostri lettori per la profondità dei contenuti e per le altezze spirituali alle quali conducono. I versi della prima enunciano la dignità regale dell’uomo che posto all’apice del ceato è senso di tutto ciò che lo circonda. Cosa sarebbero il mondo e l’universo senza l’uomo? Che senso avrebbero? E’ in questi interrogativi che si ritrova anche il senso della vita.

Nella seconda poesia l’autore sembra voler, ancora una volta, richiamare l’uomo alle sue capacità, ai talenti che gli sono stati donati e che devono essere impiegati utilmente nel tempo che gli è dato di vivere.

In una recensione leggiamo: Le poesie di Ilario Maiolo hanno due fili conduttori principali: la speranza e l’amore. Questi si legano ad una continua ricerca di equilibrio e correttezza, che non trova in questo mondo. Il poeta si batte, infatti, per una società più giusta e altruista. L’amore a cui il poeta si abbandona totalmente da forza alla scrittura e alla sua vita. L’uso dell’anafora amplifica il messaggio di speranza che l’autore vuole trasmettere al lettore. Amore e speranza sono i fili conduttori indissolubili e saldi dell’arte poetica di Ilario Maiolo, profondo autore consapevole, savio e de- dito alle emozioni più̀ pure e sincere. Il poeta, attraverso un uso dell’anafora attento e puntuale e con versi danzanti che si rincorrono sul candido foglio, si presenta al lettore in un fulgido splendore, inviando un granitico messaggio di resilienza, votando la sua poesia alla svettante speranza, creatura alata che si annida nell’anima e canta melodie senza parole. Con immenso senso di giustizia e integrità̀, Ilario lotta per la correttezza e l’equilibrio in un mondo strabordante di quella crudeltà̀ proveniente dall’uomo che Dostoevskij apostrofava, sarcasticamente, come artistica e creativa. Il poeta si batte, attraverso i suoi sferzanti versi, per una società̀ diversa, colorata da vividi tinte di altruismo e amore. Ed ecco che proprio quest’ultimo sentimento lo muove verso l’arte e la speranza, mentre descrive candidamente la dolce amata che con l’emozione suscita regala immortalità̀ e sostanza divina. Seguendo fedelmente una descrizione composta su note che ricordano quelle di Andrej Andreevič Voznesenskij, Ilario si abbandona in modo totalizzante a quel sogno unico che è la storia che vive e che riempie ogni viscera del suo animo. Guidato da un amore sì puro e genuino, il poeta si lascia andare all’arte e all’illusione, trovando la forza per vivere ogni giorno apprezzandone ogni singolo sapore.

Le poesie le troverete nella “Collana Poetica – I Poeti di Via Margutta, edito da Dantebus.