Quali buone opere hai fatto nella tua vita?

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Nei primi anni del cristianesimo avvenne il seguente evento: In un ospedale c’era una malata che voleva essere battezzata, ma si vergognava perché le altre malate la prendevano in giro e le dicevano:

– Non ti vergogni per aver commesso tanti peccati e tanta impudicizia, per volerti battezzare? Il Battesimo è per i puri, per gli uomini santi, non per te…

Un giorno, però, apparve nella sua stanza un signore alto e distinto e le disse:

– Ho saputo che vuoi essere battezzata, è vero?

Lei gli rispose:

– Sì, è vero, ma per i tanti peccati che ho commesso, non sono degna del Battesimo. Le donne che mi accusano hanno ragione per tanti mali che ho provocato nel mondo. Non sono degna di essere una seguace di Cristo!

– Indipendentemente da quello che hai fatto finora, siccome vuoi essere battezzata, verrò stasera con un sacerdote e una vasca per il Battesimo. Aspettami…

Questa lo ringraziò, ma fu anche sorpresa da questo inaspettato sviluppo della questione.

Di notte sentì bussare alla porta della sua camera. Aprì, ed entrarono il prete ed il signore trascinando una vasca.

Ultimati i preparativi per il Sacramento, iniziò il rito e quando giunsero al punto del nome, il sacerdote chiese:

– E il suo nome…?

– Maria, rispose, prontamente l’uomo.

– E il nome del padrino? – chiese il prete.

– Arcangelo Michele! – disse l’uomo e sparì.

Il prete rimase di pietra e ultimato il Battesimo non se ne andava. Voleva sapere esattamente cosa fosse successo perché l’Arcangelo Michele apparisse per fare da padrino alla donna. Iniziò così a chiederle tutto della sua vita:

– Quali buone opere hai fatto nella tua vita, figlia mia?

– “Ho fatto solo cattive azioni”, rispose la donna. Ho corrotto giovani, ho disgregato famiglie, ho rubato soldi e in generale, qualunque cosa sia male, l’ho fatta…

– Non è possibile, pensaci, qualcosa di buono devi aver fatto nella tua vita, insisteva il prete.

Dopo aver lungamente pensato e ripensato, alla fine la donna ricordò e disse:

– Quando mio padre morì, mi lasciò una dote di 100 monete. Un giorno, mentre passeggiavo nel frutteto, vidi sul bordo del muro di una casa un uomo che si stava stringendo una corda al collo per impiccarsi ad un albero. Mi sono subito avvicinata a lui e gli ho chiesto perché lo stesse facendo. Non accettò di parlare con me, ma vedendo la mia insistenza, mi rivelò che poiché aveva un debito di 80 monete che non aveva, i creditori avrebbero venduto lui e tutta la sua famiglia. Quindi, disperato voleva porre fine alla sua vita. In quel momento ho preferito aiutarlo e così ha potuto saldare il debito salvando sé stesso e la famiglia. Poi, però, a causa della povertà in cui sono caduta, sono stata costretta a prostituirmi… È andata così!

Quando l’uomo si mette al servizio dell’altro, per aiutarlo e avere misericordia di lui, allora non solo Cristo, ma anche tutte le potenze celesti sono a disposizione di quest’uomo, per aiutarlo e per supportarlo nei suoi bisogni…

Dimitrios Panagopoulos*

*Predicatore (1916 – 1982)