Ricerca, business e “bene comune”. Ne parliamo con il dott. Stefano Montanari
Intervistiamo il dott. Stefano Montanari, laureato in Farmacia nel 1972 presso l’Università di Modena con una tesi in microchimica, già insegnante di nanotecnologie e nanopatologie presso la scuola IFOA (Istituto Formazione Operatori Aziendali), autore di numerosi articoli scientifici sulle nanopatologie e sull’inquinamento ambientale, autore e coautore di diversi libri scientifici e divulgativi sull’argomento delle nanopatologie.
Dott. Montanari, dal 2004 riveste la carica di Direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena. Di che si occupa esattamente?
Il laboratorio è nato per poter proseguire le ricerche sulle nanopatologie, vale a dire le malattie provocate da micro- e nanopolveri inorganiche. Quelle particelle, in molti casi di dimensioni ben inferiori al millesimo di millimetro di diametro, si trovano ormai un po’ dovunque: l’ambiente, il cibo, i farmaci… Chi avesse curiosità di sapere come e perché il laboratorio è nato può leggere il mio libro IL GRILLO MANNARO, scaricabile gratuitamente da Internet (https://www.stefanomontanari.net/il-grillo-mannaro/).
Alla luce di quanto abbiamo vissuto nel periodo pandemico: mascherine, tamponi, lockdown, tachipirina e paracetamolo… “Se non ti vaccini, ti ammali e muori”; “La vaccinazione è un atto d’amore…” pensa che il “lavaggio del cervello” funzionerà ancora?
Ovviamente, sì. L’Uomo è senza dubbio l’inquilino del Pianeta più capace di produrre ragionamenti complessi. Insomma, un po’ semplicisticamente, è l’animale più intelligente dello zoo. Paradossalmente, questo lo rende quanto mai vulnerabile, perché la sua complessità permette un’infinità di ingressi, cosa difficile o addirittura impossibile da attuare sui cervelli che funzionano su poche regole e, per di più, regole fisse, ardue o impossibili da modificare. Il più semplice, il più economico e il più sicuro degli attacchi è quello fatto per incutergli paura. Lo sappiamo da sempre: basta inventare un nemico, per assurdo e fantasioso che il nemico sia, e nulla importa se quel nemico esista davvero o no, e il gioco è fatto. Chi ha la pazienza di ascoltare non pochi inni nazionali ne può avere testimonianza. La Marsigliese della Francia, giusto per prendere un esempio, incita i “cittadini” a prendere le armi contro nemici feroci che, “muggendo”, avanzano nelle campagne per sgozzare donne e bambini e per “infettare con il loro sangue impuro i solchi dell’aratro.” Beh, a parte la sfumatura beceramente razzista, sul suolo francese del tempo, e siamo alla fine del Settecento, non c’era nessun nemico, ma che importa? Così, seguendo un binario sicuro, ora s’inventano le malattie più grottescamente campate in aria, sostenuti da “scienziati” da commedia dell’arte, da istituzioni fasulle, da politici su cui non appongo aggettivi, da “giornalisti” a gettone, da magistrati “distratti”, da autorità religiose di numerosissime confessioni che hanno preferito altre sponde. Il risultato è visibile a tutti. A rendere ancora più tranquilla la situazione c’è la totale impunità riservata a quei personaggi. Il solo raccontare pubblicamente, per di più da parte di un presidente del Consiglio (forte di ben zero voti popolari), che, se non ti “vaccini”, muori e infetti il prossimo dovrebbe quanto meno attirare l’interesse della magistratura. Io non sono certo un esperto di diritto, ma mi pare che l’art. 658 del Codice Penale non lasci molti dubbi in proposito. Sia chiaro: non pretendo una condanna, ma solo un giusto processo non sarebbe fuori luogo. Così come quando, per ben due volte, la ministra della salute (!) Beatrice Lorenzin sostenne pubblicamente che a Londra erano morte 270 persone di morbillo a fronte di nessuna morte. I fatti sono evidenti: non successe assolutamente nulla. Che cosa sarebbe accaduto se un medico avesse affermato, palesemente mentendo esattamente come hanno fatto i due personaggi politici, che i vaccini uccidono e fanno morire? Forse peggio fece il “papa” (mi si consentano le virgolette) quando sostenne che “vaccinarsi è un atto d’amore.” Giusto per la cronaca e a beneficio dei cattolici, dagli Anni Cinquanta almeno trenta tipi di vaccini diversi sono prodotti a partire da feti umani abortiti, come pubblicano candidamente le stesse ditte farmaceutiche, a volte arrivando persino, in modo vagamente cifrato, a riportarlo sulle scatolette delle confezioni. Che i frutti di quegli aborti, marginalmente squartati a cuore battente, siano remunerati con qualche centinaio di dollari ognuno è reso noto pubblicamente dall’azienda stessa che si prende cura dell’impegno. In fondo, se si vuole sperare di non ammalarsi di pertosse o di orecchioni, sacrificare la vita di un bambino che, per di più, non ha nemmeno avuto la possibilità di nascere del tutto è più che giustificato. O no? Comunque, credo che qui ogni commento sia superfluo, se non che, se mai esisterà un giudizio post mortem, qualcuno avrà bisogno di un avvocato molto bravo e, magari, chissà, sarà assolto e andrà in paradiso tra gli applausi commossi. Forse non tutti saranno d’accordo, ma, almeno a mio parere, parere di non credente ma non per questo ateo, professarsi cristiani, o, senza differenze, adepti di qualunque altro attaccamento a fedi religiose, deve essere un atteggiamento che va oltre la comodità frettolosa dell’apparenza occasionale che zittisce la vocetta fastidiosa della coscienza. A parte ciò, che forse esula dal discorso e che certo non è gradito da molti, la tecnica di successo è mentire tutti insieme, di concerto, senza lasciare tregua: tecnica antica e ben descritta da Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista. Mi si lasci ora citare ciò che disse Henry Kissinger, parlando al World Health Organization Council of Eugenics il 25 febbraio 2009: “Una volta che la massa accetta la vaccinazione obbligatoria forzata, il gioco è fatto. Accetteranno qualsiasi cosa: trasfusioni o donazione di organi, per il “bene più grande”. Possiamo modificare geneticamente i bambini e sterilizzarli “per il bene più grande”. Se controlli le menti delle pecore, controlli il gregge. I produttori di vaccini possono guadagnare miliardi, e oggi molti di voi in questa sala sono investitori. È una grande vittoria! Sfoltiamo la massa, e la massa ci pagherà per fornire i servizi di sterminio!” Certo, un discorso del genere è imbarazzante, e si tentò poi di parare quello che allora era un colpo cui ancora il popolo non era preparato, dicendo che, in fondo, Kissinger (Premio Nobel per la Pace 1973!) non aveva detto quelle cose. Comunque sia, quelle parole, pronunciate o no (io non posso saperlo perché non c’ero), furono profetiche. Ciò che si può senz’altro dire è che il salottino che domina il mondo ha cominciato molti anni fa, con pazienza, senza limiti d’investimenti e senza zavorre morali, a preparare la festa. La loro onestà, se così possiamo chiamarla, è che, a ben guardare, ci dicono (quasi) tutto, svelandoci piani e obiettivi. La nostra ingenuità è che continuiamo a cascarci esattamente come fanno da tempo immemorabile gl’insetti che sono preda delle piante carnivore le quali esercitano sempre, invariabilmente, lo stesso banalissimo trucco.
I risultati a breve termine della sperimentazione della tecnologia a mRna fatta sull’uomo trattato da cavia si cominciano a vedere. Una strage annunciata?
No, non cadiamo nell’equivoco: nessuna sperimentazione. Chi ha nozioni di farmacologia e di tecnica farmaceutica non può non sapere che i farmaci si sperimentano secondo regole e percorsi perfettamente noti su cui non si discute. Mai un vaccino o sedicente tale ha cominciato il percorso. Quindi, fatti alla mano, quei prodotti non sono nemmeno sperimentali e, se la legge ha ancora un significato, dovrebbero essere banditi. Esiste solo una scappatoia: l’uso cosiddetto compassionevole. Molto in breve, se ci si trova al cospetto di una malattia sicuramente mortale per la quale non esiste alcuna possibile cura, si può eccezionalmente, dopo mille passaggi burocratici ed etici, ricorrere all’uso di prodotti che non hanno terminato la sperimentazione. Il che – mi pare – non ha nulla a che fare con la situazione corrente. Quindi, a mio parere, la magistratura dovrebbe intervenire immediatamente per fermare quell’uso illecito. E non mi addentro nelle leggi sia umane sia morali che quell’uso e, soprattutto, quell’imposizione infrangono. Quanto alla strage, non ci possono essere dubbi: ci è stato detto in mille modi: dobbiamo sfoltire, e non di poco, la popolazione mondiale. Nulla di meglio di un prodotto che sia somministrato a tutti e che serva allo scopo. L’obbligo è molto eloquente in proposito. (https://www.radioradio.it/2022/08/video-shock-riduzione-popolazione-parole-horror-cingolani/). L’uso dell’mRna garantisce effetti devastanti sul patrimonio genetico: esattamente ciò che i padroni del mondo vogliono e che miliardi di persone sono entusiaste di concedere, non solo per loro, ma per i loro figli.
Adesso ci riprovano con il “vaiolo delle scimmie”?
Era un esperimento sociologico con cui ci avevano già provato, ma senza successo: i tempi non erano ancora maturi. Occorreva aggiungere un po’ di cottura dei cervelli, e ora quelli ritengono che il momento sia arrivato. Se ci avessero prospettato una stravaganza simile anche solo pochi anni fa, sarebbero stati sommersi dalle risate e avrebbero perso ogni credibilità. Oggi le cose sono cambiate, e le scimmie vanno benissimo. Ma tra animali, vegetali, microrganismi, virus comunque esistenti e originati, non c’è che l’imbarazzo della scelta, perché la fantasia di chi ci sta invadendo è pari solo alla stupidità delle vittime.
Come la vaccinazione è entrata nella storia e perché si fa dipendere la salute umana e animale dalle vaccinazioni, anziché potenziare il sistema immunitario ad esempio controllando anche l’alimentazione senza Ogm?
L’Uomo ha bisogno di aggrapparsi a qualunque cosa galleggi, non importa come né per quanto tempo né con quale efficacia. Che i vaccini siano un’illusione e un fallimento è cosa nota fin da Jenner stesso, l’inventore settecentesco della pratica vaccinale. I dati ufficiali in proposito sono comprensibili anche a un ragazzino delle scuole medie. I grafici pubblicati dagli enti nazionali di statistica inglese e statunitense dimostrano con chiarezza al di là di ogni possibile discussione la totale inefficacia di quell’approccio. Lo so: mi sto confrontando con la superstizione più radicata del mondo, ma i fatti sono quelli. Chi, poi, volesse consultare la quasi trentina di documenti emessi in relazione alla poliomielite da parte del Ministero della salute italiano forse si stupirebbe scoprendo che, se quella malattia esiste ancora, lo si deve proprio al vaccino. Naturalmente, tutto questo contrasta con interessi colossali e con l’opera di ipnosi collettiva a carico della popolazione mondiale, allevata nella più totale oscurità, e qui comprendo anche la maggior parte dei medici. E contrasta anche con ciò che miliardi di persone pretendono sia vero. Spesso si sottolinea come il business legato ai vaccini sia colossale, il che non fa una grinza, ma non è certo il denaro a ingolosire i vertici dell’operazione. Lassù di denaro ce n’è a iosa e, se mai ce ne dovesse essere bisogno, lo si stampa. Ciò a cui si mira è la conquista del Pianeta. Per questo, chi si permette di avanzare dubbi o, peggio, di dimostrare le falsità bislacche e grottesche che ci vengono propinate rischia sanzioni gravissime.
Il fine di queste vaccinazioni è modificare il genoma umano, passare al transumanesimo e creare un tecno-uomo?
Mi pare del tutto evidente, anche perché non si scopre nulla, visto che ci viene detto in mille modi. L’obiettivo è disporre di pochi miliardi di schiavi disposti a tutto, e quegli schiavi devono essere ridotti intellettualmente in condizione non solo di non reagire, ma di arrivare a sacrificare loro stessi e la loro prole all’interesse del padrone, spacciato per il “bene comune.”
Il sistema inventa malattie per poter far consumare farmaci, che a loro volta causano effetti collaterali da curare tutto a beneficio delle case farmaceutiche?
Sia chiaro: le ditte farmaceutiche sono solo complici molto funzionali, e sono profumatamente remunerate, di un progetto molto più ambizioso. Molto ingenuamente, c’è chi pensa che quelle perseguano fini etici. Di fatto, come qualunque attività a scopo di lucro (e nulla è più lucroso dell’industria della malattia, con il vantaggio della santificazione) quelle mirano ad aumentare la clientela e i guadagni conseguenti. Creare malati cronici, veri o immaginari che siano, è la loro garanzia di successo. La cosa buffa è che quasi tutti i disastri provocati dai farmaci sintetici sono puntualmente riportati nei foglietti illustrativi allegati ai prodotti, e le ditte farmaceutiche scrivono a caratteri ben visibili che quel foglietto è non solo da leggere attentamente, ma da conservare. Di fatto, quasi nessuno li legge, non soltanto i pochissimi che lo fanno non ne tengono conto, ma sono i medici stessi a sottrarli al loro cliente o a sminuirne l’importanza fino a smentirla, con questo commettendo un fallo gravissimo nell’ambito dell’etica professionale. Aggiungo come sia rarissimo che il medico tenga in considerazione gli effetti incrociati che l’uso di più farmaci insieme spessissimo comporta, il che aggiunge tossicità a tossicità. Che, poi, quegli effetti siano conosciuti dal medico è un fatto su cui preferisco non addentrarmi. Insomma, non è per niente raro che un farmaco sia il promotore dell’uso di altri farmaci in una specie di reazione a catena che si autoalimenta. Un lungo discorso, poi, andrebbe fatto sulla situazione degli ospedali da cui non è scontato che si esca risanati, ma è accettato come un fatto del destino che ci si possa ammalare di altro rispetto al motivo di ricovero. Insomma, ammalarsi di farmaci o di cure è “normale”.
Gli stessi vaccini hanno questo scopo?
I vaccini sono molto più efficaci per lo scopo. Costano pochissimo al produttore, non subiscono controlli (non vedere ciò che noi fotografiamo da almeno 18 anni ne è una prova ineccepibile), non hanno costi di sperimentazione, non necessitano di supporti pubblicitari perché sono sponsorizzati a spese pubbliche, e non esistono responsabilità di legge legate agli effetti che provocano, morte compresa. In più, tra tecniche di convinzione e ricatti, raggiungono miliardi d’individui. Gli effetti collaterali, poi, garantiscono una bella clientela affezionata. La cosa più divertente è che chiunque avanzi dubbi è nel mirino della cosiddetta giustizia, il tutto in spregio non solo alla dignità umana, ma alla Costituzione oltre che a una serie di trattati internazionali che noi sottoscriviamo con entusiasmo per poi ignorarli. Ancora più comico è il divieto di analizzare i sedicenti vaccini anti-Covid protetti grottescamente, come record nella storia della medicina, da segreto militare. Se, poi, si entrasse nelle modalità dei loro acquisti di cui chi paga, cioè noi, è tenuto all’oscuro, ci sarebbe qualcosa da aggiungere ai già corposi racconti pronti per le generazioni future. In un contesto normale, quei contratti sarebbero nulli, ma la normalità si è ammodernata, e tutti noi dobbiamo essere al passo con i tempi.
Le malattie le fanno diventare croniche per il business farmaceutico impedendo ricerche scientifiche che sicuramente individuerebbero cure che portano a guarigione?
La ricerca costa e i centri di ricerca sono quasi del tutto nelle mani delle ditte farmaceutiche. Un laboratorio indipendente è destinato irrimediabilmente a chiudere. La guarigione dalle malattie, soprattutto da certe malattie ricchissime, se mi si permette l’aggettivo, cozza contro interessi colossali. Così, si finge di fare ricerca ma, di fatto, non si fa nulla. Un esempio? I miliardi raccolti nei decenni dalle cosiddette maratone televisive. Con quel denaro si sarebbero potuti compiere passi fondamentali per quanto riguarda certe terapie e, magari, certe forme di prevenzione. I fatti sono disponibili per chiunque. Basta guardare al cancro: una serie di malattie che hanno fruttato cifre enormi di raccolta che non solo non hanno portato terapie davvero efficaci, per non dire delle prevenzioni, ma che sono in un aumento vertiginoso. Un discorso analogo si piò fare per l’autismo, una condizione un tempo rarissima e oggi quanto mai diffusa. Perché si dovrebbero finanziare ricerche davvero indipendenti quando quelle condizioni garantiscono un giro di quattrini enorme e in crescendo? Perché rischiare?
Questo vale anche per il vostro laboratorio?
Certamente. Noi abbiamo regalato tutto quanto avevamo alla Fondazione Nanodiagnostics per cui lavoriamo non solo gratis ma a nostre spese. Tutte le fondazioni, tutte le associazioni godono di sponsorizzazioni, piccole, grandi o enormi che le sponsorizzazioni siano. La nostra è, credo, l’unica al mondo a non averne nessuna. La cosa, del resto, è comprensibile: chi sostenesse ricerche come le nostre, dal cancro alle morti in culla dei neonati, da ciò che si trova nel cibo a ciò che si trova nei farmaci, (e non solo), sarebbe guardato male dai compagni di scampagnate, tutti, chi più, chi meno, non certo disponibili a scontentare gli amici o chi amico potrebbe diventare, se le condizioni sono rispettate. Dunque, noi non abbiamo alcun modo per sostenerci, e la nostra scomparsa sarà un fatto naturale.
Questo per la ricerca indipendente?
Sì: ormai quella ricerca è non solo ridotta al lumicino, ma osteggiata in tutti i modi, compresa l’enorme difficoltà di pubblicare i dati. Invertire la tendenza è molto difficile, anche perché molti tra coloro che sono impegnati nella ricerca di ricerca sanno ben poco, soprattutto della sua etica. Insomma, c’è chi porta a casa la pagnotta garantendo l’assenza di risultati. Se, poi, dovessimo entrare nella questione dei risultati falsi, potremmo restare impegnati per ore. Non pochi anni fa, Richard Horton e Marcia Angell, rispettivamente a capo di The Lancet e del New England Journal of Medicine, le due riviste mediche giudicate più prestigiose, ebbero a dire, separatamente, che metà di ciò che si pubblica è falso. In realtà, ad essere falso oggi è molto più della metà. E occorre tenere conto anche di ciò che non viene pubblicato perché censurato preventivamente. Tutto questo comporta la mancanza fino alla proibizione di discussione, fondamentale e ineludibile in campo scientifico, e la conseguente diffusione dell’ignoranza di regime a tutti i livelli, ignoranza che viene spacciata per “scienza”. Particolarmente grottesca e pericolosa è l’istituzione di commissioni che giudicano se un dato è vero o falso, commissioni spesso di perfetti incompetenti con funzione di ottusi censori. Aggiungo che, sia in campo scientifico sia per dettato della Costituzione, nessuno ha il diritto di stabilire che cosa sia vero e che cosa non lo sia e, meno che mai, ha il potere di censurare. Gli articoli 9, 21 e 33 della Costituzione sono chiari, e chi li calpesta è un delinquente. Questo, sempre che le garanzie di legge esistano ancora.
Le cure naturali sono state messe da parte per favorire Big Pharma?
I prodotti naturali sono, mediamente, molto più efficaci e molto più conosciuti per lunghissima esperienza di quelli artificiali, e i concorrenti devono essere sconfitti. Come? Non importa. A me diverte molto vedere come Big Pharma riesca a convincere i legislatori a vietare del tutto o a porre limiti all’uso di certe piante efficacissime e prive di effetti collaterali perché, se il loro uso si diffondesse troppo, i loro prodotti resterebbero invenduti.
I farmaci biotech sostituiranno quelli chimici?
In parte. La proporzione dipende dall’interesse comune di chi tiene le cordicelle del mondo e delle ditte farmaceutiche.
Il Covid è anche servito per legittimare la sorveglianza biometrica totale a cui, secondo alcuni, si sta lavorando per poter conoscere tutto di una persona, finanche i suoi pensieri?
Siamo già stati avvertiti: entro il 2030 avremo tutti un chip nel cervello. Occorre considerare che non è indispensabile fare un buco in testa per inserire il chip. Ci sono maniere molto più pratiche e meno vistose.
Come finirà il mondo?
Domanda ovvia e risposta altrettanto ovvia. Io non posso sapere quanto, in termini di tempo, la situazione si trascinerà né quanto potrà ancora aggravarsi. Ciò di cui sono certo è che la sconfitta di chi ora sta apparentemente conquistando il mondo è del tutto inevitabile come, stando al racconto apocalittico di Giovanni, fu quella dei cosiddetti angeli ribelli. Con ingenua presunzione i nostri attuali aguzzini s’illudono di poter modificare a loro piacimento addirittura le leggi della fisica, della chimica, della biologia e, insomma, della Natura. Va da sé che la Natura s’infischia bellamente di questi personaggi e dei loro meschini interessi, e continua imperturbata a funzionare secondo le proprie regole. Così, la loro disfatta sarà ineluttabile, e non si dovrà nemmeno scomodare l’arcangelo Michele: sarà sufficiente che la Natura faccia il suo corso. Quando avverrà quella sconfitta non saprei dire. Che avverrà non possono esistere dubbi. Se io lancio un sasso in aria, quello sale per un po’, ma poi mi casca in testa. Il problema è che da qui alla loro sconfitta ci sarà una scia di dolore e di morte, scia che noi potremmo arrestare immediatamente se prendessimo coscienza dei fatti, cosa apparentemente non facile, stante l’opera minuziosa di distorsione dei cervelli che è stata operata e che mai più di ora resta attiva. Basta vedere che c’è ancora chi si presenta con il volto nascosto dalle grottesche mascherine, peraltro espressamente vietate dall’art. 85 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, ma usate addirittura da politici, magistrati e forze dell’ordine in spregio alla legge. Comunque sia, quando sarà passata la nottata, per dirla con una famosa commedia di Eduardo De Filippo, i personaggi che ora spadroneggiano, i fantocci spacciati per scienziati, i “medici” asserviti al regime, quei camici bianchi che si avvalgono del vergognosamente delittuoso “scudo penale”, i politici corrotti, i giornalisti juke-box, i magistrati che guardano altrove, le forze dell’ordine “strumento cieco d’occhiuta rapina” riceveranno dalla storia il trattamento che meritano. Avverrà, ma sarà sempre tardi.
Come è nata la piattaforma Free Health Academy e quali fini persegue?
Free Health Academy fu fondata qualche anno fa e, inizialmente, ebbe successo. Il suo scopo era quello di mantenere in vita la scienza e la legalità, concedendo voce a chiunque avesse qualcosa da domandare, da proporre o da criticare. Con qualche migliaio d’iscritti ci si sosteneva bene e, anzi, si stavano progettando iniziative didattiche e culturali molto interessanti. Poi, nel giro di una notte, a sorpresa, la cassa venne svuotata da un personaggio verso cui è in corso un processo (la velocità della “giustizia” è quella che tutti conoscono), e un altro personaggio si portò via dati e accessi a siti Internet dedicati, impegnandosi in una campagna di diffamazione basata su fatti la cui inesistenza non interessò nessuno e che, comunque, riscosse successo, perché nulla è più appetitoso del pettegolezzo. Così, oggi siamo ridotti ai minimi termini, e temo che saremo costretti ad arrenderci all’evidenza. Della cultura, della libertà e della salute come dell’aria ci si accorge quando non ci sono più. Deve essere chiaro, comunque, che poi non ci saranno più risposte alle mille domande, alle mille pretese, ai mille lamenti di cui siamo quotidianamente subissati. Oltre alla frase che sentiamo quotidianamente dai danneggiati da vaccino “Se avessi saputo…”, “Non mollate!” e “Non abbandonateci!” sono le frasi ricorrenti che più mi irritano. Insomma, “andate avanti voi, perché noi già c’impegniamo a lamentarci!” Come dicevano i latini, ognuno è fabbro della propria fortuna, e, se il fabbro fa chiacchere invece di battere il ferro, dalla sua officina non esce niente.
Cinzia Notaro