San Nicola? Dagli altari alle vetrine di natale e ai musei.
I nostri lettori, forse, ricorderanno le ricorrenti rivendicazioni della Turchia rispetto alle spoglie di San Nicola. Tra le ultime, nel dicembre 2012 il quotidiano Hürriyet riferiva dei desiderata del Ministero della cultura e del turismo turco di ottenere la “restituzione” delle spoglie di San Nicola, richiesta fatta prima allo Stato italiano e poi alla Città del Vaticano. Per bocca dell’archeologo turco Nevzat Çelik, successivamente, veniva ripreso il discorso in vista dell’apertura di un’area museale che sarebbe stata dedica ai “primi secoli cristiani e alla vita di san Nicola di Myra”.
È notizia di qualche giorno fa che alcuni archeologi in Asia Minore affermano di aver trovato la tomba di San Nicola, arcivescovo di Myra. Nei pressi della chiesa di San Nicola, durante gli scavi, questi archeologi hanno portato alla luce un sarcofago lungo 2 metri, nella prefettura di Demre in Antalya, odierna Turchia.
Ovviamente ricercatori e studiosi sono ora alla ricerca di una qualche iscrizione sul sarcofago che possa fugare ogni dubbio e che magari riveli data e identità del sepolto.
La professoressa Embru Fatma Fidik dell’Università Hatay Mustafa Kemal ha dichiarato: “Il fatto che abbiamo trovato un sarcofago vicino alla chiesa, che si ritiene ospiti la sua tomba (di san Nicola, n.d.r.), potrebbe indicare che questo è il luogo sacro che stavamo cercando”,
Il sarcofago è stato ritrovato tra le rovine di un’antica Basilica affondata a causa dell’innalzamento del livello del mare o di uno tsunami occorso durante il periodo medievale. I documenti storici mostrano che la chiesa di Agios Nikolaos (San Nicola) fu costruita sulle fondamenta per proteggere la tomba del santo.
Gli archeologi hanno recentemente scoperto mosaici e pavimenti in pietra del precedente santuario, che li hanno condotti alla residenza finale di San Nicola. “Per ora possiamo vedere parte del coperchio del sarcofago e abbiamo scoperto una piccola parte della sua vasca. In futuro scaveremo più a fondo e lo riveleremo completamente”, afferma la professoressa. Fonti storiche affermano che Agios Nikolaos fu sepolto nella chiesa che porta il suo nome, ma l’esatta ubicazione della sua tomba, secondo i ricercatori turchi, resterebbe un mistero e per di più gli stessi ritengono che le ossa di San Nicola, trafugate e portate nella città di Bari dai mercanti nel 1087, appartenessero a un prete senza nome.
Sta di fatto che oggi, sul sito ufficiale del museo di Antalya (http://www.antalya.gov.tr/antalya-muzesi) è possibile leggere che nella Sala delle Monete “Costituiscono angoli interessanti della sala la vetrina, dove sono esposte icone del XIX secolo e alcune ossa appartenute a San Nicola” (Yine 19.yy la ait ikonalar ile Aziz Nicholas’a ait birkaç kemiğin sergilendiği vitrin salonun ilginç köşelerini oluşturmaktadır.).
Ciò che dovremmo chiederci è: per quale motivo le reliquie di san Nicola dovrebbero essere esposte in un museo? Poi, però, ci guardiamo intorno, vediamo Babbo Natale, e alla fine certe domande preferiamo non farcele… per non avere risposte amare.
Paolo Scagliarini