Taranto e la magia dell’immaginario nella poesia di Pierfranco Bruni
Taranto vissuta come luogo di memorie in cui si percepiscono gli echi ellenici trasportati dal vento del mito. Una classicità che è rimembranza. Memoria che diventa mito.
La città di Taranto ha custodito gran parte dell’esistenza di Pierfranco Bruni, poeta scrittore e saggista, già candidato al Nobel per la Letteratura, autore del progetto lirico: “Mi racconta d’infinito la città dei mari”. Patrocinato dal Sindacato Libero Scrittori Italiani, il progetto è stato presentato in anteprima a È TEMPO DI CULTURA, trasmissione social culturale in onda nel gruppo letterario di Facebook “Ophelia’s friends” (link Youtube puntata https://youtu.be/0tuctyhpTEk).
L’amore nei confronti di Taranto riaffiora in ogni verso di questa meravigliosa cartella lirica in cui il senso di inquietudine viene subito placato dalla serenità di un tempo scandito dai rintocchi dell’anima: “… in sere di città vecchia, e passeggiate di ponti, nel fresco d’aurore”, recitano i versi della poesia “Sulle sponde dell’anima”. Un luogo elettivo in cui il paesaggio penetra tra le pieghe di un’esistenza pronta ad accogliere l’essenza che abita la Bellezza.
Una estetica lirica che si riflette visivamente nei disegni realizzati da Pierfranco Bruni che possiedono la Bellezza della semplicità nel rappresentare l’anima ancestrale dell’uomo in un dialogo tra passato e presente. Le vele delle barche hanno i colori della vita e la leggerezza della spensieratezza del tempo della giovinezza. Emerge il tentativo del poeta di catturare i sentimenti di un tempo e di fissarli anche attraverso le immagini. Sensazioni visive e percezioni poetiche si fondono in un metafisico intreccio che pone in essere il senso archetipico e antropologico della città dei due mari. Taranto città di marinai che solcano la rotta di Ulisse in viaggi che hanno sempre i ritorni nelle attese dei silenzi.
È d’Oriente il sale/ sulla battigia in dune di sole/ che mediterranei dimenticati/ ascoltano in un viaggio/ di marinai tra il silenzio/ dei paesi e il tempo/ che di giovinezze raccoglie/ il riso stanco nelle ombre/ della dolcezza. (da “Sulla battigia di dune” di Pierfranco Bruni)
Liriche in cui si assiste a un’estasi panica di grande effetto empatico. Versi che denotano la straordinaria abilità di Pierfranco Bruni nel catturare l’indefinibilità di un orizzonte avvalendosi della rappresentazione visiva e immaginaria “di un volo di airone che si colora di reticenza”. Quella stessa ritrosia che suggella le labbra degli amanti.
Come orizzonte perduto/ d’infinito oltre la linea/ dello sguardo osservo/ lo spazio degli aironi/ che hanno del volo/ la reticenza del rischio/ di un bacio d’amante/ sulle labbra dell’amore. (da “D’infinito” di Pierfranco Bruni)
La cartella lirica “Mi racconta d’infinito la città dei mari” (visitabile sul sito: pierfrancobrunifuocodilune.wordpress.com/mi-racconta-dinfinito-la-citta-dei-mari-cartella-lirica-con-versi-e-disegni-di-pierfranco-bruni/) nasce da un percorso narrativo ideato anni fa da Pierfranco Bruni dal titolo: “Sulle rive di Taranto – Nel Novecento poetico delle ricordanze” che si prefigge l’obiettivo di omaggiare quei poeti che hanno avuto in Taranto la loro musa ispiratrice, come Michele Pierri, Raffaele Carrieri, Giacinto Spagnoletti e Cosimo Fornaro.
Affinché la magia di Taranto si infiniti nell’eterno del tempo.
Stefania Romito