Vecchiaia? Sigillo della benedizione divina

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Anziani da rottamare, anche perché non sono al passo coi tempi e tutto ciò che possono tramandare è roba vecchia  che non interessa a nessuno? Un tempo i più giovani li ritenevano maestri di vita e gli chiedevano consigli,  confidando i propri problemi in quanto i “capelli bianchi” erano segno di saggezza.

Erano per loro un esempio da seguire, imitare e di cui far tesoro. Venivano interrogati spesso sul loro passato curiosi di sapere e attingere esperienza. Ai loro occhi erano degli eroi, e godevano di grande rispetto e stima e non mancavano abbracci di sostegno, incoraggiamento e di calore umano che infondevano sicurezza e amore, necessario per crescere e vivere una vita serena, in quanto essi erano punti di riferimento a cui aggrapparsi nei momenti in cui la vita gli avesse riservato oltre ai piaceri anche molte delusioni e sofferenze.

Di padre in figlio venivano trasmessi valori, tradizioni… una eredità culturale, storica, familiare riguardante le radici della propria famiglia molto preziosa da far conoscere ai propri discendenti ai quali proprio per mantenere tale legame si metteva il nome dei propri genitori passati a miglior vita, anche per onorarli e ricordarli .

Quando i nonni non erano più autosufficienti li si offriva un posto nella propria casa, per ricambiare con gratitudine tutto quello che erano stati capaci di fare per loro. Cosa ben misera anche se grandiosa e graditissima agli occhi di Dio, perché se ci fermiamo a pensare non esiste niente e nessun modo equiparabile al dono che ci è stato fatto… quello della vita! Cambia il mondo, ma ciò non dovrebbe accadere con l’anima umana e se accade vuol dire che il mondo l’ha contaminata!

Si corre, si lavora tutto il giorno solo per soddisfare i propri bisogni, inseguire i propri sogni (non che sia sbagliato), ma tutto ciò porta a mettere sé stessi al centro di tutto, ad occuparsi solo di sé stessi senza dare spazio agli altri fino a trascurare i propri doveri verso coloro che sono nel bisogno.

E’ una società quasi disumana, peggiorata soprattutto con l’uso delle tecnologie messe a disposizione: cellulari, computer… La tecnologia sembra essere l’idolo più ricercato, più amato. Persino i bambini vengono proiettati in questo mondo tecnologico privo di riferimenti umani. Vengono abituati a parlare con le “macchine”, a rifugiarsi in queste “prigioni” digitali, isolandosi senza avere diretto contatto col mondo esterno.

Soprattutto gli adolescenti fragili e disagiati trovano nell’uso dello smartphone una forma di protezione dal mondo esterno, fuggendo dalle relazioni sociali che dovrebbero aiutarli a crescere e maturare. L’era tecnologica sta avendo un impatto distruttivo più che costruttivo, perché vi si fa ricorso per ogni cosa sostituendo di fatto la famiglia, gli amici e via di seguito. E’ un’altra forma di dipendenza da curare prima che sia troppo tardi. Nessuno e niente può sostituirsi alla famiglia che ha il dovere di ascoltare, comunicare , dialogare per risolvere eventuali conflitti interni, dare spiegazioni, consolare, prevenire, educare.

 Aristotele, in un passo della “Retorica” scrive su di loro: “I giovani sono inclini al desiderio e portati a fare ciò che desiderano (…) vivono la maggior parte del tempo nella speranza; infatti la speranza è relativa all’avvenire…e per i giovani l’avvenire è lungo ed il passato è breve… non sono di cattivo carattere, ma di buon carattere, perché non hanno ancora visto molte malvagità, e sono facili a convincersi perché non sono ancora stati ingannati molte volte. E sono facili a sperare… anche per il fatto che non hanno ancora subito molti insuccessi. E sono magnanimi perché non sono stati ancora umiliati dalla vita…preferiscono compiere belle azioni piuttosto che azioni utili, poiché essi vivono più secondo il loro carattere che non secondo il calcolo; e sono amanti della vita in comune.. e peccano sempre per eccesso e per esagerazione; essi infatti fanno tutto con eccesso: amano all’eccesso, odiano all’eccesso”. Essi credono di sapere tutto e si ostinano al proposito; questa è appunto la causa del loro eccesso in tutto. E anche le loro ingiustizie sono compiute per eccesso oltraggioso, non per malvagità. E sono inclini alla pietà, poiché immaginano tutti onesti e migliori di quanto siano; (…). E sono amanti del riso e buontemponi; infatti la giocondità è un eccesso temperato dall’educazione. Tale è dunque il carattere dei giovani”

Quindi di queste menti ribelli, plasmabili, deboli la famiglia deve dare un rifugio sicuro, offrire protezione e non fino al punto di renderli insicuri nell’affrontare il mondo che tende loro insidie, ma dando loro la possibilità di  maturare e divenire uomini e donne consapevoli del valore della vita e dell’importanza di essere nella società onesti cittadini assumendosi le proprie responsabilità. 

Ma come la famiglia moderna potrà riuscirci? Molto difficilmente lo potrà senza mettere Dio al primo posto.

Tornando agli anziani, cosa c’insegna la Bibbia? Nella prima lettera di san Giovanni leggiamo: “I giovani sono forti, ma chi è più avanti con gli anni ha la saggezza che viene dalla conoscenza di Dio”. Nel libro del  Levitico 19,32  è scritto: “Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore”. Nel Siracide 8,9 leggiamo: “Non trascurare i discorsi dei vecchi, perché anch’essi hanno imparato dai loro padri; da essi imparerai l’accorgimento e come rispondere a tempo opportuno. E poi nel Salmo 92, 13-16  leggiamo : “Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano;… Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi, per annunziare quanto è retto il Signore “.

Invece di apprezzare la vecchiaia, la si giudica come la fine della vita, una età disperata in cui non resta che aspettare la morte perché nessuno ti cerca e non sei più utile neanche ai tuoi figli che nella maggior parte dei casi, per diversi motivi (accettabili e non accettabili) ti chiudono in un ospizio proprio nel momento più delicato e più bisognoso di amore, fino a farti desiderare di morire per non essere più di peso. Questa è una orribile realtà! Ma c’è di più, che viene offerto come stiamo assistendo in questi giorni, il “suicidio assistito” una macabra legge purtroppo introdotta in Toscana!

Cinzia Notaro