“Vivere senza menzogna- Aleksandr Isaevič Solženicyn”, a Bari dal 24 marzo

Il Centro Interculturale Ponte ad Oriente (CIPO) e il Dipartimento di Ricerca ed innovazione Umanistica (DIRIUM) dell’Università “Aldo Moro” insieme a Russia Cristiana promuovono a Bari la Mostra dal titolo “Vivere senza menzogna- Aleksandr Isaevič Solženicyn” presso il Centro Polifunzionale Studenti (ex Poste) Piazza Cesare Battisti, 1.
La Mostra visitabile gratuitamente, previa prenotazione, allestita dal 24 al 4 aprile, verrà inaugurata il 21 marzo alle 17.30 con un incontro pubblico nella sala Leogrande cui parteciperanno Adriano Dell’Asta, docente di Lingua e Letteratura Russa all’Università Cattolica di Brescia e di Milano e curatore della Mostra, Nicola Neri docente di Relazioni internazionali nell’Università degli Studi di Bari, Luigi Ricciardi docente di Storia e Filosofia- LS Battaglini Taranto. Modera il giornalista RAI -TGR Puglia Giacomo Susca.
Composta da tre sezioni, costituita di trenta pannelli, racconta il percorso umano del fisico matematico russo, premio Nobel per la Letteratura nel 1970, attraverso il “Saggio di indagine letteraria” Arcipelago Gulag. L’opera può rappresentare uno strumento per addentrarsi nel drammatico cammino alla ricerca dell’umano e per favorire la riflessione sui temi della violenza, del totalitarismo e dei regimi illiberali.
La storia di Aleksandr Solženicyn è il simbolo della lotta che si ingaggia da sempre, tra ogni “io” umano che prenda coscienza di sé, della propria identità personale e di popolo, e il “male anonimo” che vorrebbe la resa completa dell’anima, svuotata di libertà e responsabilità. L’anima e l’io sono i grandi nemici di ogni sistema totalitario.
In Arcipelago Gulag, concepito e scritto come testimonianza corale, Solženicyn lancia come una sfida alla sua gente: l’uomo non crea da sé la verità, la può solo conoscere e dunque servire. Attraverso una dolorosa presa di coscienza – “è puro caso se i boia non siamo noi, ma loro” – il grande scrittore diventa capace di giudicare la menzogna che lo circonda e ne diventa libero, perché vivere da uomini è un’alternativa reale. Si assume così il pericoloso compito di scrivere per dare voce agli “invisibili” per restituire identità e storia a uomini destinati a sparire nel nulla e per restituire al mondo la memoria di una realtà tanto tenacemente oscurata dal potere.
La Mostra realizzata nell’ambito del PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) vede coinvoltu docenti e alunni di Istituti della Provincia di Bari (Alpi Montale, Amaldi, Bianchi Dottula, Cartesio, Cirillo) e l’Accademia di Belle Arti di Bari nei ruoli di guida e accoglienza.
UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE
Centro Interculturale Ponte ad Oriente